Guida ai Ragni d’Europa. Heiko Bellmann. Franco Muzzio Editore.

Scritto da:
Andrea Bonifazi
Durata:
1 minuto

Terrore, ripugnanza, paura morbosa e spesso totalmente irrazionale che porta a crisi di panico e a reazioni di fuga immediata: questi sono i sintomi dell’aracnofobia, una delle fobie più diffuse in assoluto.
Ma perché è così comune?
La risposta è intuitiva: l’uomo da sempre ha avuto a che fare con i Ragni, Artropodi anche di grosse dimensioni, veloci, spesso criptici e velenosi… ataviche paure, foraggiate da credenze popolari e religiose, che ormai sono saldamente radicate in molti di noi, tanto che la semplice foto di un Aracnide può suscitare disgusto e timore.
A favorire la propagazione di questa fobia, tuttavia, non è tanto il senno, quanto l’ignoranza verso determinati argomenti: in pochi si interessano ai Ragni e dai più vengono liquidati con un cinico “e se fosse pericoloso? Meglio schiacciarlo! Una ciabattata e passa la paura!“.

Eppure si tratta di invertebrati pazzeschi, dagli adattamenti più disparati e dai pattern più incredibili, con forme e colori che oscillano tra accentuate forme di aposematismo e fenotipi criptici quasi fantascientifici che gli permettono letteralmente di scomparire nell’ambiente circostante. Una variabilità non solo morfologica, ma anche etologica: sono infatti molteplici le strategie di caccia, di accoppiamento, di deposizione delle uova e dispersione delle ninfe, di edificazione della tela…
Sebbene la società occidentale sia vittima dei luoghi comuni e degli sterili stereotipi sopracitati, è necessario ricordare come alcuni popoli considerino il Ragno un Creatore da cui ha avuto origine il mondo; in India questo Aracnide è addirittura indissolubilmente legato all’Universo: la perfezione geometrica della sua tela rappresenterebbe l’Ordine cosmico contrapposto al Caos.

La copertina del testo

Per rimediare alle lacune conoscitive che non permettono a molta gente di rapportarsi come si deve a questi animali, può giungere in soccorso un testo adeguato, preciso e scientificamente inoppugnabile: “Guida ai Ragni d’Europa” è un fantastico manuale di scuola tedesca che ci permette di avere una panoramica sulle principali specie che abitano il nostro continente.
La struttura del testo permette a chiunque di approcciarsi a questi Artropodi, dal semplice curioso che magari neppure sa che i Ragni non sono Insetti, all’aracnologo di professione: dopo un prologo di Zoologia generale che permette di inquadrare questi animali da un punto di vista morfologico e fisiologico, vengono menzionate alcune loro strategie riproduttive, difensive e offensive. Ma non mancano curiosità su come viene edificata la loro ragnatela, una vera e propria opera di alta ingegneria, distinguendo così i classici predatori all’aspetto dalle specie che preferiscono predare attivamente la loro cena. Non manca neppure un excursus sugli animali che, a loro volta, sono predatori di questi piccoli predatori.
Dopo questa ampia e dettagliata introduzione, iniziano le schede relative a oltre 400 specie suddivise per famiglie, condite da più di 850 bellissime foto a colori: per ogni taxon sono menzionate le caratteristiche morfologiche, la distribuzione geografica (permettendoci così di individuare i luoghi dai quali tenerci lontani se aracnofobici o, viceversa, dove trovarli e fotografarli se aracnofili), le eventuali misure di protezione a cui sono sottoposti se in Lista Rossa, il loro comportamento; per diverse specie sono menzionate anche delle simpatiche curiosità e/o i trucchi per distinguere taxa tra loro morfologicamente molto simili. Quando è presente un marcato dimorfismo sessuale, vengono riportate le morfologie sia del maschio che della femmina; non mancano le immagini delle ragnatele e degli ovisacchi, tipologie di ritrovamenti altrettanto importanti per distinguere le varie specie.
Per i più esperti è presente anche un’utilissima chiave dicotomica per riconoscere i diversi taxa partendo da isolati caratteri diagnostici. La copertina è peraltro contrassegnata da un righello laterale, sempre utile e importante sul campo.

Esempio di testo relativo al Teridide Phylloneta impressa

Dulcis in fundo, le ultime 70 pagine sono dedicate ad altri ordini sia di Aracnidi (come Scorpioni, Opilioni e Solifugi) che di Miriapodi (Centopiedi e Millepiedi). Mancano, ovviamente, gli Insetti, ma per loro esistono testi ad hoc altrettanto completi ed esaurienti (si veda Che Insetto è questo?).

Pro: Il giudizio non può essere che positivissimo. Si tratta infatti di un testo fantastico adatto a tutti, con un occhio di riguardo per i veri amanti della Natura in ogni sua sfaccettatura: l’accurata introduzione scritta dall’autore Heiko Bellman, importante Zoologo scomparso pochi anni fa, sembra riflettere alla perfezione i pensieri di un Naturalista totalmente perso nella bellezza di questi piccoli gioielli. Le schede sono altrettanto dettagliate: la loro grande utilità sul campo è implicita, ma possono costituire anche una piacevole lettura che ci permette di immergersi in questo fantastico mondo a 8 zampe. La tassonomia, nell’ultima edizione uscita a Novembre 2016, è aggiornata seguendo il World Spider Catalog (2016).

Contro: In Europa sono presenti almeno 4000 specie che continuano a crescere con il sempre più frequente utilizzo del molecolare, quindi è impossibile avere un unico testo che le illustri tutte in maniera esauriente. Ma le oltre 400 specie qui citate sono le più comuni o le più facilmente riconoscibili, tralasciando i taxa troppo rari o troppo complessi da identificare sul campo o in foto. Decisamente più che sufficiente durante le nostre escursioni!

Andrea Bonifazi