Un’alga nel telefonino per batterie di lunga durata

Scritto da:
Adele Guariglia
Durata:
1 minuto

Forse, questa nessuno se l’aspetta, ma cosa pensereste se vi dicessi che il nostro telefonino funziona grazie ad un alga? In molti si chiederanno come sia possibile, ed è alghe brunequello che sto per spiegarvi in questo articolo.

L’alginato è una molecola naturale che si nasconde nelle pareti delle alghe brune e che presto potremmo trovare nei nostri telefonini e nei computer portatili, già sfruttata in molti settori come quello farmaceutico ed alimentare. Permetterebbe, infatti, di realizzare elettrodi di nuova generazione, da utilizzare nelle batterie e renderle molto più durature limitando l’impiego di sostanze tossiche. La ricerca è stata pubblicata su Science Express, condotta da Igor Luzinov della Clemson University (Carolina del Sud) e da Gleb Yushin del Georgia Istitute of Tecnology di Atlanta.

I ricercatori sono partiti analizzando i componenti che si utilizzano per le comune batterie agli ioni di litio, che si trovano in quasi tutti i dispositivi elettronici dai cellulari ai computer. Gli elettrodi di queste batterie sono fabbricati mischiando una polvere conduttrice a base di grafite ad una sostanza legante. L’impasto che ne risulta viene posizionato sui fogli metallici e fatto asciugare. Fino ad oggi le ricerche si sono soffermate sull’ottimizzazione della polvere conduttrice mostrando che l’impiego del silicio al posto della grafite da la possibilità di costruire batterie decine di volte più capienti. Youshin e i suoi colleghi hanno dimostrato che l’alginato funziona come un legante perfetto per gli elettrodi, permettendo di realizzarne di più stabili, anche nel caso di quelli di silicio.

Questa sostanza inoltra, forma una pellicola sottile che protegge gli elettrodi dal solvente elettrolitico della batteria, aumento la durata nel tempo. Proprietà che permettono all’alginato di sostituire il polivinildenfluoruro, una sostanza attualmente utilizzato come legante nella produzione industriale e prodotto con solventi tossici. Un passo avanti, per la realizzazione di batterie a lunga durata con il minino livello di tossicità, non è detto che inizieremo a vederne il loro impiego già con l’arrivo del nuovo anno.