The Time Line

Scritto da:
Francesco Alessandro Squillino
Durata:
1 minuto

timeSiamo così abituati a viverci dentro immersi in frazioni di secondi, minuti, ore e millenni che spesso “non abbiamo appunto tempo” per considerare questo fondamentale scandire di momenti e di eventi che in un senso o l’altro definiamo con un leggero brivido nel dirlo, il “Nostro Tempo”.

Quante volte abbiamo ascoltato proverbi come” chi ha tempo non aspetti tempo”, oppure” Tempo  Scaduto” ,o ancora” I Bei Tempi di una Volta” e via discorrendo per mille e mille esempi ancora che potrebbero nella Notte dei Tempi illuminarci riportandoci a Tempi Antichi o a Tempi passati o Futuri…Un vecchio stanco dice il poeta è  il Dio Tempo Kronos che semina largo il grano e sputa sul limitare del campo arato tra un sospiro ed una litania trascinando con fatica il fardello del mondo.. Ma non perdiamo appunto Tempo in semplici parole se pur lievi e misteriose e rivolgiamo la nostra attenzione a Kronos il Dio del Tempo. Sulla traccia del tempo nella memoria a breve termine MBT e in quella a lungo termine MLT sono contenuti pensieri in ordine cronologico sequenziale e i  nostri intimi ricordi come in una sorta di album di famiglia, un magazzino pieno di ogni immagine e sensazione legata al tempo trascorso appunto ma anche in anticipazione al tempo futuro. Oggi poi a ben vedere  la sequenza temporale che viviamo è di solito parossistica, accelerata  senza respiro come si suol dire.

Il tempo che oggi noi tutti viviamo appare come coordinato ed interconnesso ma la solitudine temporale e comunicativa dell’essere umano è aumentata in modo drammatico per una  nuova paradossale dinamica sociale che sostituisce Avatar come in Second Life a persone in carne ed ossa. I mezzi di comunicazione di fatto per sofisticati e perfetti che siano non possono mai sostituire il contatto umano nel senso comune del termine fatto di contatto diretto, percezioni, emozioni, segnali verbali e non verbali e sensoriali. Il Tempo quindi alla pura speculazione filosofica si contrae e si dilata a seconda della pienezza percepita dall’essere e dalla sensazione di ripartizione cronologica di eventi ed azioni compiute e da compiere. Esiste poi una acquisita modalità sociale per la quale esiste un certo tempo per alcuni eventi ed altro tempo per altri.

Un tempo per vivere quindi e uno per non esserci, uno per sentirsi giovani ed un tempo di serietà nella maturità, un tempo per nascere e far nascere ed un tempo per dimenticare e cosi via in una sorta di scansione perpetua del tempo per ogni circostanza e considerazione. Stranamente però il non seguire spesso ed in maniera ossequiosa il “tempo stabilito” permette straordinarie esperienze e realtà concrete altrimenti impossibili .La trasgressione temporale appare allora come una irrinunciabile prassi alla vita e per la vita. Esiste una concezione del rispetto del proprio tempo e di quello altrui nella nostra società? Questo è un argomento assai delicato in quanto non sembra proprio che sottrarre del tempo agli altri abbia in noi un qualche riconoscimento del valore e della importanza dell’argomento.

Spesso dimentichiamo che il Tempo Fugge e non ritorna e quindi equivale ad un furto vero e proprio non attribuire un valore a chi dona a noi il suo tempo e che nessuno in fin dei conti è obbligato a cederlo sempre gratuitamente o per diritto naturale. Il Tempo quindi permea tutte le nostre istanze esistenziali e ne stabilisce ritmi e dosa sapientemente finalità ed obiettivi donandoci momenti felici e drammatici dal grande dispenser universale origine di ogni cosa. Quante volte guardiamo l’orologio al polso durante la giornata? Quanto spesso facciamo un rapido calcolo del tempo che ci occorre per raggiungere una meta o una destinazione? O come ci poniamo di fronte ad una scelta temporale di un evento privilegiandolo piuttosto che un altro? Non ci lascia mai il Tempo e dalla nascita alla fine ,al termine della nostra esistenza, segna sistole e diastole del nostro cuore e a ben pensarci in mezzo vi è una pausa che assomiglia all’eternità. Il sogno dell’uomo è sempre stato quello di viaggiare nel tempo o di attraversare mitiche timelines e magari di sbirciare nel futuro per mitigare l’angoscia del se perduto o rilevato come incerto alle tempeste della vita. Ma parafrasando un momento di puro gioco e di eccitazione senza fine immaginiamo di essere al tavolo della roulette mentre la pallina gira ed in quel tempo sospeso prima che si fermi nella casella del numero da noi scelto ci sembra che il Tempo si sia fermato come il nostro respiro. Poi tutto riparte ed il Tempo riprende a scorrere come da sempre accade. Veniamo quindi da un Tempo ed andiamo incontro ad tempo diverso e nuovo o stiamo solo ripetendo la stessa quantità di tempo a noi assegnata? Nessuno conosce la risposta che solo nel concetto meraviglioso dell’Impermanenza trova pace e ristoro. Immaginiamo in conclusione di queste brevi considerazioni quante volte sul pianeta in questo momento qualcuno dica o pensi: Che Ora è? per comprendere che forse Noi stessi siamo Tempo e il Tempo in fin dei conti questo lo sa bene e ………..sorride battendo le mani a tempo!

Francesco Alessandro Squillino
2 marzo 2013