Testati micro-stimolatori elettrici per le lesioni del midollo spinale

Scritto da:
Maria Grazia Midossi
Durata:
1 minuto

Un nuovo dispositivo wireless per aiutare le vittime di lesioni del midollo spinale, sta ricevendo l’attenzione nella comunità di ricerca. Mesut Sahin, PhD, professore associato, presso il dipartimento di ingegneria biomedica presso la NJIT, recentemente ha pubblicato e presentato i suoi risultati per lo sviluppo di micro-stimolatori elettrici per le persone con lesioni al midollo spinale. Il lavoro ha portato allo sviluppo e sperimentazione di una tecnologia conosciuta con l’acronimo, FLAMES (floating light activated micro-electrical stimulators), micro-stimolatori elettrici attivati dalla luce. La tecnologia, in realtà un piccolo dispositivo  semiconduttore, finirà per consentire alle persone con lesioni al midollo spinale di ripristinare alcune delle funzioni motorie che si perdono a causa di un infortunio. Attivati da un fascio di luce infrarossa attraverso una fibra ottica che si trova appena fuori dal midollo spinale, questi micro-stimolatori attiveranno i nervi del midollo spinale al di sotto del punto della lesione e permetteranno così l’utilizzo dei muscoli che un tempo erano paralizzati. Lo scorso settembre, The Journal of Neural Engineering ha pubblicato il primo test su animali. “I nostri test in vivo suggeriscono che le FLAMES possono essere utilizzati per la  micro-stimolazione intraspinale, anche per i punti più profondi nel midollo spinale di ratto”, ha detto Sahin. FLAMES è un dispositivo semiconduttore che è controllato in remoto da una fibra ottica collegata ad un laser a infrarossi a bassa potenza. Il dispositivo viene impiantato nel midollo spinale, e può muoversi  nel tessuto. Non ci sono fili collegati. Un paziente preme un pulsante sull’unità esterna per attivare il laser, il laser attiva l’apparecchio FLAMES.
“La particolarità del progetto è che gli stimolatori impiantati sono molto piccoli, nell’ordine dei sub-millimetri”, ha detto Sahin. “Uno dei vantaggi principali è che siccome il nostro dispositivo è wireless, le connessioni non possono deteriorarsi nel tempo, inoltre l’impianto provoca una minima reazione  nel tessuto che è uno dei problemi comuni negli analoghi dispositivi cablati”. L’attivazione elettrica del sistema nervoso centrale e periferico è stato studiato per il trattamento di disturbi neurali per molti decenni e una serie di dispositivi sono già entrati nella fase clinica, come gli impianti cocleari per  la gestione del dolore attraverso la stimolazione del midollo spinale. Altri sono in fase di sperimentazione, come la micro-stimolazione  del midollo spinale per ripristinare la locomozione, la micro stimolazione del nucleo cocleare, il mesencefalo, o la corteccia uditiva per  ripristinare l’udito e la stimolazione della corteccia visiva nel soggetto cieco. Tutti,però, sono collegati, a differenza di FLAMES, che non lo è.