Individui alfa: il gene del dominio individuato nell’uomo

Scritto da:
Marco Ferrari
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Se siete stati allo zoo avrete notato che nella gabbia degli scimpanzé ce n’è sempre uno che ha le femmine e le banane migliori… è il capo. E se qualcuno lo mette in discussione è subito lotta, il tutto spesso finisce con la resa del malcapitato; si è ristabilita la gerarchia di dominanza.

Nei gruppi sociali gli individui col rango più prestigioso sono detti “alfa” ovvero leader.

In natura, ad esempio nei branchi di lupi, il dominio si esplica in una gerarchia tra gli individui di uno stesso gruppo spesso regolata sia dalla forza fisica e dal carattere mai arrendevole, che da una certa propensione alla guida del branco nella caccia e nella ricerca di nuovi territori; i conspecifici del gruppo si limitano ad essere gregari o sottomessi o ad attendere l’occasione per sfidare il capobranco. La perdita di dominio può essere determinata da malattie o da sfidanti più forti e giovani, i leaders spodestati abbandonano il branco e spesso muoiono in solitudine.

Che per comandare servisse un carattere innato lo avevamo sempre immaginato ma ora abbiamo la conferma, è stato rintracciato un gene molto frequente nei capi. Una ricerca presso lo University College di Londra ha individuato nell’uomo una specifica sequenza di DNA associata a posizioni di prestigio. Il gene è stato chiamato rs4950, ed è stato rintracciato anche in linee genealogiche di famiglie con posizioni importanti indicandone quindi una certa ereditarietà.

Il gene rappresenterebbe quindi una predisposizione a ruoli di potere ma ovviamente, come sempre in questi ambiti, occorre anche tenere presente l’influenza dell’ambiente. Nell’uomo e quindi nelle società complesse serve una concorrenza di fattori naturali e ambientali e pertanto personalità aggressive e tenaci determinate dalla genetica dovranno essere esercitate in un ambiente favorevole, ecco la formula della “stoffa del capo”.

Marco Ferrari
22 dicembre 2013