In risposta al Parkinson arriva il pacemaker cerebrale

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Redazione
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Ad oggi la forma più valida per contrastare le degenerazioni del tessuto celebrale, alla base della malattia del Parkinson, è l’uso delle cellule staminali. parkinsonTrattamenti che sono alla base di una serie di problematiche.

Da anni la ricerca è impegnata sul fronte con l’intento di ridurre la sintomatologia e contenere gli effetti degenerativi della malattia, intento fondamentale per migliorare la vita dei 150.000 affetti dal morbo.

Interessanti risultati arrivano dal Policlinico di Milano, dove il professor Alberto Priori ed il suo gruppo hanno sviluppato e progettato uno stimolatore in grado di interagire con il cervello del paziente adattandosi così alle sue necessità e riducendo alcuni sintomi come i tremori del corpo.

Collegando infatti una serie di sottilissimi elettrodi ed applicandoli in precisi punti sarà possibile realizzare una specie di “collegamento” con dei neuroni specifici e, così facendo, si potranno coordinare i segnali dell’attività cerebrale rendendoli corretti.

Il funzionamento è il medesimo se rapportato a quello dei pacemaker attuali, invia un piccolissimo segnale elettrico per stimolare correttamente le cellule dell’organismo. Da qui il nome Pacemaker Cerebrale Adattativo, poiché il segnale viene inviato a cellule cerebrali e ai neuroni motori.

Di apparecchi simili ne esistono già, tuttavia, la novità è nel fatto che il segnale non è costante (come è nel caso dei pacemaker cardiaci) ma variabile in base all’attività stessa del neurone.

Il professore ha poi dichiarato: «Siamo riusciti a individuare quali siano i segnali emessi dai neuroni importanti, come fare a codificarli e poi come usarli per regolare il funzionamento dello strumento». Ed infatti il pacemaker oltre l’accensione e lo spegnimento, la possibilità di stimolare o meno i neuroni potrà gestire le modalità di stimolazione. Ed ecco che sarà possibile gestire tremori, rigidità ed altri sintomi tipici del Parkinson sino a migliorare la condizione psicologica dei pazienti.