Cinque geni prodromo dell’ictus

Scritto da:
Redazione
Durata:
1 minuto

Citando la definizione dell’OMS “l’ictus è l’improvvisa comparsa di segni o sintomi riferibili a deficit locale o ictusglobale (coma) delle funzioni cerebrali, di durata superiore alle ventiquattr’ore.”

L’ictus si compone di tre principali tipi: Ictus Ischemico contraddistinto dall’occlusione di un vaso per mezzo di un’embolia o di una trombosi. Ictus Emorragico caratterizzato dalla presenza di un’emorragia intracerebrale non traumatico; o l’Attacco ischemico transitorio (TIA) che non ricade nella definizione dell’OMS in quanto avente durata inferiore alle 24 ore.

Da anni ormai la ricerca Mondiale  cerca di identificare possibili metodologie di prevenzione e di cura nei confronti della malattia. Con l’intento, certo, di poterne ridurre i danni ma sopratutto con quello di evitarne la manifestazione.  Ed è proprio, giunti a questo punto, che la ricerca italiana svolge il suo ruolo chiave, nell’ateneo di Chieti ed Ancona si è riusciti ad identificare ben cinque difetti genetici prodromo dell’ictus. La ricerca, più precisamente ha sottolineato come la presenza di questi 5 difetti genetici, ben nell’82% dei casi, riesca a predire la manifestazione dell’ictus. La scoperta, pubblicata su Stroke, sarà discussa dal 30 novembre al 3 dicembre nell’annuale Congresso Nazionale della Sisa: la società italiana per lo studio dell’Arteriosclerosi.

Quindi, indipendentemente dai vari fattori di rischio già noti come ipertensione, diabete, colesterolo e fumo sarà possibile accertare e prevedere possibili danni.  E’ importantissimo sottolineare che, alla base dei fattori, c’è la prevenzione della malattia incentrata suo uno stile di vita corretto. E’ necessario fare costante attività fisica, curare la propria dieta evitando cibi ricchi in grassi ed infine, ma non di certo per ultimo, è da evitare l’uso di alcol e sigarette.