Neanderthal e Homo Sapiens vivevano in pace

Scritto da:
Diana Latino
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Dall’Israele arriva la notizia bomba che smentisce le convinzioni popolari: la pace tra uomini diversi, anzi, diversissimi, è realmente esistita – e avrebbe persino dato origine a degli eredi “mezzosangue”. No, non c’è di mezzo nessun Principe tratto dalla popolare saga di Harry Potter, anzi: qui di magia non ce n’è affatto, c’è solo il duro lavoro degli archeologi all’opera a Nahal Me’arot, ai piedi del Monte Carmelo.

Tra le grotte calcaree del sito, si nascondeva da millenni e millenni un grande segreto, un esempio che l’uomo moderno dovrebbe seguire. Uomini di Neanderthal e “Homo Sapiens Sapiens” convivevano, e con molte probabilità si riproducevano,  e si mescolavano. I ritrovati, mostrano che 80.000 anni fa le due popolazioni vivevano in armonia nella stessa regione, e questo è un caso unico nel suo genere.
L’Uomo di Neanderthal rimane comunque un mistero, anzi, ora aumentano le curiosità.

Ancora oggi, la sua improvvisa scomparsa è inspiegabile, la popolazione Neanderthaliana ha semplicemente cessato di esistere e lasciare tracce, sostituita dal ben noto Homo Sapiens, di cui taluni credono sia una sottospecie estinta semplicemente grazie all’evoluzione. Nonostante le due specie abbiano convissuto in Europa e Asia Minore, si suppone che 800.000 anni fa si separarono senza mai più incontrarsi.

E questa notizia? Ha semplicemente sconvolto tutta la delicata ricostruzione.
Gli archeologi che hanno ipotizzato questa “variante della storia” (tra i quali Daniel Kaufman), dicono che nessuna delle ossa ritrovate era rovinata da ferite procurate da lance, né fratturate. Questo suggerisce che nessuno ha dovuto lottare con nessuno, è evidente. Inoltre, si crede che gli accoppiamenti “interrazziali” – se ci sono stati – siano avvenuti con il consenso di ambo le parti, anziché attraverso stupri. Alcuni studi genetici, dichiarano che l’uomo moderno ha in sé dall’uno al quattro percento di DNA Neanderthaliano.

Il sito che ha permesso la scoperta, Nahal Me’arot/Wadi el-Mughara, è stato riconosciuto quest’anno come Patrimonio dell’Umanità, mostrando al suo interno le più grandi sequenze preistoriche del mondo, entrando a far parte della cerchia di tesori che l’essere umano deve custodire e tramandare.
Tra questi tesori, anche i dubbi sui nostri antenati.

Diana Latino