Kepler 37-b: il più piccolo esopianeta mai osservato

Scritto da:
Davide Basili
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kepler-37bI ricercatori del NASA Ames Research Center, mediante la sonda Kepler, hanno il compito di individuare tutti quei pianeti che, fuori dal nostro sistema solare e sparsi per la Galassia, potrebbero essere simili alla nostra Terra.

Grazie ai loro potenti telescopi di ultima generazione, sono in grado di individuare i vari esopianeti che si trovano in quella che viene chiamata la “fascia abitabile”, ovvero in una zona molto vicina a noi.

Dopo tre anni di studi minuziosi ed accurati, un gruppo coordinato dall’americano Thomas Barclay del centro di ricerca Ames della NASA, tra cui ci sono Thomas Barclay dell’Ames Research Center della Nasa, in California, e del Bay Area Environmental Research Institute, e Jason Rowe del SETI Institute, hanno avvistato l’esopianeta più piccolo mai osservato finora, come hanno dichiarato gli studiosi in un articolo pubblicato sulla rivista Nature.

Si tratta di un pianeta più piccolo di Mercurio, ed il più piccolo in orbita attorno ad una stella. Di dimensioni poco superiori a quelle della Luna, Kepler 37-b, com’è stato battezzato per via del nome della stella intorno a cui orbita, la Kepler-37, si trova nella costellazione della Lyra della Via Lattea insieme ad altri due fratelli maggiori, rispettivamente Kepler 37-c e Kepler 37-d, rispettivamente di dimensioni inferiori e nettamente superiori (si parla del doppio) della Terra.

Grazie al telescopio spaziale che la NASA ha lanciato nel 2009, è stato possibile scoprire che il pianeta impiega 13 giorni per orbitare intorno alla sua stella e pare sia un pianeta roccioso senza atmosfera né acqua, molto simile a Mercurio.

Secondo Steve Kawaler, professore di fisica e astronomia presso l’Iowa State University che ha fatto parte dell’equipe di ricercatori che ha studiato le oscillazioni dell’esopianeta per determinarne le dimensioni, ha affermato: “È stato fondamentalmente ascoltare la stella, misurandone le onde sonore. Più grande è la stella, più bassa è la frequenza o il ‘passo’ del suo canto”.

Davide Basili
22 febbraio 2013