Lo stress altera il genoma nei bambini

Scritto da:
Daniel Iversen
Durata:
1 minuto

Uno studio su ragazzi afro-americani ha rivelato che crescere in un ambiente sociale stressante lascia segni duraturi su giovani cromosomi.

I telomeri, ossia sequenze ripetitive di DNA atte a proteggere la fine dei cromosomi dalla degradazione progressiva del tempo, sono più corti in bambini cresciuti in case povere e instabili che in quelli provenienti da famiglie più amorevoli.

I ricercatori hanno esaminato il DNA di 40 bambini dell’età di 9 anni provenienti dalle maggiori città americane e hanno visto che i telomeri di quelli provenienti da ambienti casalinghi severi e difficili erano più corti del 19% di quelli dei bambini provenienti da famiglie più amorevoli e ambienti più stabili.

I telomeri (in rosso) proteggono le estremità dei cromosomi dal deterioramento nel tempo Pasieka/Science Photo Library
I telomeri (in rosso) proteggono le estremità dei cromosomi dal deterioramento nel tempo.
Pasieka/Science Photo Library

La lunghezza dei telomeri viene spesso considerata come un biomarcatore dello stress cronico.

Lo studio, pubblicato oggi su Proceedings of National Academy of Sciences [1] , porta i ricercatori a comprendere più da vicino come le condizioni sociali vissute nell’infanzia possano condizionare la salute a lungo termine, spiega Elissa Epel, psicologa della salute della University of California, a San Francisco, che non era però coinvolta nella ricerca.

Come parte di un’altro studio, “Fragile Families and Child Wellbeing Study”, è stato raccolto il DNA ai partecipanti, insieme ai loro dati socio-economici.

Fondato dalla US National Institutes of Health, quest’ultimo studio mira a monitorare circa 5000 bambini, la maggior parte dei quali provenienti da genitori non sposati, in grandi città americane, nel periodo dal 1998 al 2000.

L’ambiente famigliare dei bambini è stato valutato in base al livello di istruzione della madre, al rapporto tra i bisogni e il reddito famigliare, se hanno avuto una educazione severa, e se la struttura famigliare è stabile, dice l’autore Daniel Notterman, biologo molecolare alla Pennsylvania State University a Hershey.

I telomeri dei bambini con madri diplomate erano del 32% più lunghi rispetto ai bambini dove le madri non avevano finito la high school.

I bambini provenienti da famiglie stabili avevano i telomeri più lunghi del 40% rispetto ai bambini passati attraverso molti cambiamenti nella struttura famigliare, come quelli aventi genitori con partner multipli.

Collegamento genetico

Lo studio ha visto che il collegamento tra ambienti famigliari stressanti e la lunghezza dei telomeri viene moderato da varianti genetiche nelle vie che elaborano due trasmettitori chimici nel cervello: la serotonina e la dopamina. Studi precedenti avevano correlato varianti in alcuni dei geni studiati, come il gene TPH2, correlato con la depressione, disordini bipolari e altre malattie mentali. Varianti di un’altro gene invece, 5-HTT, riducono la quantità di proteine che riciclano la serotonina nelle sinapsi nervose. Si pensa che alcuni alleli di questi geni servano ad aumentare la sensibilità dei vettori di rischi esterni.

In quest’ultimo studio i ricercatori hanno visto che le varianti “sensibilizzanti” di questi geni proteggevano i telomeri nei bambini provenienti da ambienti stimolanti e affettuosi e causavano danni più grandi nei bambini provenienti da famiglie disagiate. Coloro a cui mancavano questi alleli avevano invece poca differenza nei loro telomeri, indipendentemente dalle condizioni di vita.

I bambini che però avevano più di due alleli sensibilizzanti erano influenzati in maniera forte dai loro ambienti famigliari.

Avevano i telomeri più corti in ambienti stressanti, e i telomeri più lunghi negli ambienti tranquilli. Anche se era noto che queste varianti influenzavano le risposte chimiche allo stress nel cervello, non si pensava fossero collegati anche alla lunghezza dei telomeri, spiega Notterman.

La squadra prevede di ampliare la propria analisi a circa 2500 bambini e madri per controllare se questi risultati preliminari sono attendibili. Tuttavia, poiché gli effetti dello stress sono tangibili all’età di 9 anni, Notterman suggerisce che le pratiche di intervento precoce sui bambini possa aiutarli a moderare gli effetti delle avversità sulla loro salute.

“Questo era un piccolo studio per testare una grande teoria”, dice Epel. “E’ un primo grande e importante passo per comprendere come le disparità sociali incidono sulla salute per tutta la vitacc

[1] Mitchell, C. et al. Proc. Natl. Acad. Sci. USA http://dx.doi.org/10.1073/pnas.1404293111

Daniel Iversen
19 aprile 2014