L’espansione dell’Universo

Scritto da:
giorgio
Durata:
1 minuto

Nel 1929 l’astronomo americano Edwin Powell Hubble formulò la famosa legge che porta il suo nome. Secondo la legge di Hubble l’universo non è statico ma è in continua espansione dovuta all’immensa forza, sprigionata 14 miliardi di anni fa, dal big bang. Tale forza accelera, tutt’oggi, la massa dell’universo.

Ogni stella, a causa delle reazioni di fusione termonucleare, emette radiazioni diversificate per la distribuzione spettrale e per l’intensità; quando queste radiazioni, dopo aver attraversato lo spazio, incontrano uno spettrografo, producono una serie di righe o bande, l’insieme delle quali costituisce lo spettro di assorbimento della stella.

Tra il 1910 e il 1925, si scoprì che le righe spettrali delle stelle e delle galassie si stavano spostando verso il rosso; questo fenomeno, noto con il nome di red-shift, si spiega considerando l’effetto Doppler: quando un osservatore ed una sorgente di radiazioni si allontanano, la lunghezza d’onda apparente aumenta e, di conseguenza, sullo spettro elettromagnetico si sposta da destra verso sinistra, ossia verso il rosso.

Questo significa che in passato le galassie, in passato, dovevano trovarsi ad una distanza reciproca decisamente minore e, quindi, andando indietro nel tempo fino a 14 miliardi di anni fa tutta la massa dell’universo doveva essere collassata in un unico punto. Il red-shift è una prova a sostegno del big-bang.

Le indagini sull’espansione dell’universo, sul suo destino portano alla formulazione di teorie sempre più affascinanti e suggestive. Innanzitutto non esiste un centro di espansione, ma aumentano le distanze reciproche tra le galassie. Non esiste un bordo dell’universo, non è concepibile l’espansione dell’universo all’interno di un “contenitore più grande”.

Quale sarebbe allora il destino dell’Universo?

Per rispondere a questa domanda sono stati elaborati quattro differenti modelli:

  • Big Crunch;
  • Big Rip;
  • Big Bounce;
  • Big Freeze.

Il Big Crunch è l’evoluzione possibile dell’Universo Chiuso: se, infatti, la massa dell’universo sarebbe tale da generare una forza di attrazione gravitazionale da contrastare l’espansione, tutta la massa collasserebbe su se stessa.

Il Big Rip, conseguenza dell’aumento dell’accelerazione di espansione, provocherebbe la disgregazione della materia in particelle elementari.

Il Big Bounce è una valida alternativa al Big Crunch: la massa collasserebbe su se stessa senza però raggiungere la singolarità e iniziando, invece, una nuova espansione. L’Universo, in virtù di tale teoria, sarebbe sempre esistito.

Infine, secondo la teoria del Big Freeze, l’espansione dell’Universo porterebbe tutta la massa in uno stato di massima entropia con il progressivo calare della temperatura fino a raggiungere la morte termica.