Sulle tracce dei nostri antenati in Italia… Flavia Salomone, Luca Bellucci, Giorgio Manzi. Edizioni Espera

Scritto da:
Andrea Bonifazi
Durata:
1 minuto

Ecce homo!
Un’esclamazione che spontaneamente viene da pensare una volta terminata la lettura di questo breve testo che ci accompagna in un viaggio lungo 2,5 milioni di anni.

Ecco l’uomo!
Un processo evolutivo lungo, complesso e ramificato che culmina con Homo sapiens. Il nostro caro Homo sapiens. Insomma, noi.

“Sulle tracce dei nostri antenati in Italia” è un libro sintetico, ma che aiuta ad avere una visione completa della nostra storia evolutiva, permettendo anche ai più piccoli di superare la classica struttura schematica che dalla scimmia arriva a noi “esseri umani sapienti”. Quasi fosse un piccolo atlante di Antropologia, partendo dai primi rappresentanti del genere Homo, viene dedicata una scheda tecnica ad ogni specie che ha posto un tassello nell’enorme puzzle evolutivo che si è concluso (per ora) con la nostra affermazione sul pianeta Terra. Considerando parametri quali ecologia, etologia, abilità, principali caratteristiche fisiche, dieta e distribuzione geografica, in poche pagine sono cosí riassunte le differenze dei vari Homo, partendo da H. antecessor e arrivando a H. sapiens.

La copertina del testo

Ma non è tutto: ad arricchire il testo e a renderlo ancor più contestualizzabile, viene proposto il capitolo dal titolo “C’era una volta il Lazio”, dove viene ricostruita un’affascinante cronistoria della regione che ospita la Capitale: viaggiando tra ammoniti e ittiosauri, e, dopo essersi districati tra eruzioni vulcaniche ed ere glaciali, si salta rapidamente a mammut, mastodonti e gazzelle, arrivando sino a noi. Sono così citati alcuni dei principali rinvenimenti paleontologici e antropologici effettuati tra le province laziali: sapere che presso la Sedia del Diavolo (quartiere Trieste) sono stati trovati i resti di un elefante antico o che un cranio di un nostro antenato è stato rinvenuto a Ceprano (Frosinone) renderà le nostre passeggiate a Roma e dintorni ancor più affascinanti.

Conclude il libro un’utile rassegna dei principali musei a tema paleontologico/antropologico/archeologico in cui è possibile ripercorrere attivamente queste incredibili tappe evolutive.

Pro: Viaggiare nel tempo e conoscere i nostri antenati non è mai stato così divertente e immediato. Grazie a uno stile semplice e spumeggiante e a simpatiche illustrazioni, gli autori (tra cui un “mostro sacro” come Giorgio Manzi) ci accompagnano nell’Italia che fu. Un testo indicato soprattutto ai più giovani lettori, ma fruibile da tutti grazie all’irreprensibile serietà scientifica che incornicia il tutto. Assolutamente consigliato!

Contro: Nonostante il libro sia serio e completo, non ci si deve aspettare un trattato universitario, il target a cui è indicato sono pur sempre i lettori più giovani. Il focus su luoghi noti del Lazio lo rende fondamentale per chi vive in questa regione, ma potrebbe risultare meno immediato per chi non conosce adeguatamente queste zone.

Andrea Bonifazi