Prestazioni sanitarie e basso costo. Ordine dei Medici e Groupon. Chi ha ragione?

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Redazione
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Groupon ed ordine dei medici.
Groupon ne sottolinea l'affidabilità, l'Ordine dei Medici contesta l'utilizzo scorretto. Chi ha la ragione?

Quando sopraggiunge un qualsiasi tipo di crisi economica e persino il singolo euro inizia ad acquistare un valore reale risparmiare diventa una necessità, un obbligo, un vero e proprio bisogno.

Ed in questi giorni sta facendo parlare di se la notizia che vede in avversità tra di loro l’Ordine dei Medici e Groupon, l’ormai famoso sito per l’acquisto di interessanti “coupon” sconto, dove è possibile acquistare a prezzi veramente competitivi, ed il più delle volte bassi, prestazioni specialistiche, analisi particolari, visite dal dentista e quant’altro in tema salute con la caratteristica di essere valide per 6 mesi dall’utilizzo.

Immediata e sempre più accesa è l’avversità che ha coinvolto l’Ordine dei Medici il quale si è espresso in pieno disaccordo. Secondo l’Ordine, infatti, si potrebbe andare incontro a professionisti poco seri, che pensano alla quantità dei clienti e al proprio resoconto e non al bene del paziente.

Ed in effetti è giusto svendere servizi sanitari?
E’ chiaro che, l’idea, nasce da un sistema logico di accaparrarsi un buon numero di clienti con il poi intento di ottenerli e, si sa, quando si ottiene la fiducia di un medico ci si vuole rivolgere solo e soltanto a lui. Ma fino a che punto può essere tutelata questa macabra svendita e soprattutto su quali basi giova all’economia?

Groupon risponde che “la nostra intenzione non è di certo privare la sanità del proprio valore, ma consentire al singolo di accedere ai servizi meno costosi con l’intento unico di risparmiare sensibilmente”.

In precedenti interviste Groupon ha messo alla luce come ‘il loro successo’ sia dipeso interamente dall’idea di inserire queste prestazioni – di cui tutti hanno bisogno – a prezzi incredibilmente favorevoli ed è chiaro che, il solo pensare di rimuoverli, porterebbe un danno pazzesco ed incalcolabile alla società.

Insomma una sfida che continua ormai da settimane e che, ben presto avrà risoluzione. Ora bisognerà vedere se questa troverà tutela e quindi vantaggio alle tasche del cittadino o se, al contrario, opterà per vie differenti.

Secondo innumerevoli interviste, in ogni caso, che il primo prezzo sia “comodo” non significa che i seguenti siano “dolci”. Anzi più volte è stato dimostrato come il coupon sia una sola maniera per accaparrarsi il cliente e poi farlo pagare quanto calcolato.