Olfatto canino: nuovo protagonista nella diagnosi del tumore alle ovaie

Scritto da:
Krizia Ribotta
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1 minuto

labradorIl rapporto uomo-cane è spesso caratterizzato da forti legami e rapporti indissolubili e la sua utilità all’interno della società non intende più limitarsi alla semplice funzione di animale da compagnia ma, come nuovi studi mettono giorno su giorno in rilievo, la sua efficacia e le sue qualità possono facilmente diventare strumento di grande aiuto per l’uomo, nella sicurezza, nella vita di tutti i giorni ed anche nella diagnosi. Maestro e pioniere di questa particolare branca della medicina è stato l’ospedale di Milano (vedi articolo) nel cui staff operativo fanno parte due labrador specializzati nella diagnosi precoce di tumori e compromessi – grazie al solo fiuto – nei processi di analisi “olfattive”. Un’altra coppia, sempre di labrador, a più di 10.000km dalla terra nostrana sembra invece essersi specializzata nella diagnosi del tumore alle ovaie.

La storia di Ohin e Frank, due labrador di 50 kg, ha presto fatto il giro del web, perché questi due animali vantano di un olfatto imbattibile in grado di fiutare la presenza di un cancro ovarico. Impossibile ma vero, dato che secondo gli esperimenti finora condotti, i cani hanno individuato i tessuti con cellule di tumore delle ovaie nel 100% dei casi. In base ad alcuni effettuati preso il  Penn Vet Working Dog Center della Pennsylvania, nell’ambito di un progetto di ricerca interdisciplinare realizzato insieme all’Università, è emerso che sarà proprio l’olfatto di alcune specifiche razze canine, tra cui  i Labrador, i Golden Retriever e gli Springer Spaniel, sarà l’elemento determinante per individuare con certezza quali sono i soggetti a rischio.

Una svolta determinante, questa, visto che, al momento, il tasso di sopravvivenza per questo tipo di cancro è basso, visto che la diagnosi, nel 70% dei casi, avviene a stadio avanzato, quando purtroppo la malattia è già diffusa.

Gli scienziati del centro, grazie ad una sostanziosa sovvenzione di 80mila dollari da parte del Kaleidoscope of Hope Foundation di Madison in New Jersey, hanno immediatamente iniziato il training su un gruppo di tre cani, per far sì che questi riescano a fiutare le cellule cancerogene.

La direttrice del centro, la dottoressa Cynthia M. Otto, ha dichiarato all’emittente americana Abc: “Ora useremo il loro acuto senso dell’olfatto per individuare il primo odore del cancro ovarico, un killer silenzioso che spesso viene diagnosticato quando ormai è troppo tardi”. La donna, poi, ha fatto sapere che è fiduciosa nella scienza e che, entro due anni, “avremo cani addestrati ad identificare l’odore specifico di questo tipo di tumore. Sarà questa la prima tappa per gli scienziati, che studieranno un esame del sangue poco costoso e meno invasivo per prevenire la presenza del tumore nella fase precoce”.

Krizia Ribotta
14 agosto 2013