DSM: cosa non viene (più) considerato disturbo mentale

Scritto da:
Krizia Ribotta
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Vedi anche: Il DSM, la Bibbia degli psichiatri: a maggio la prossima uscita 

Diagnostic-and-statistical-manua-of-mental-disordersIn seguito ai suggerimenti ricevuti dagli specialisti ed esperti che hanno avuto modo di visionare la bozza di quello che sarà il prossimo DSM, alcune delle proposte avanzate da chi ha steso il manuale sono state eliminate. Qui di seguito l’elenco e la relativa motivazione.

Non comparirà come un problema mentale il disturbo di ipersessualità”, che voleva far catalogare come malattia la diagnosi di “sex addition”, né la “sindrome di alienazione parentale” (PAS), sostenuta da molte associazione di padri separati che sono convinti che il se figlio, affidato alla madre, dimostra un rifiuto verso il papà, è per via di un “lavaggio del cervello”.

Allo stesso modo, nella stesura finale non ci sarà la depressione ansiosa”, usata per descrivere quei sintomi moderati di ansia e depressione, né il “sensory processing disorder” (disturbo di elaborazione sensoriale, ndr), che riguarda le persone con difficoltà nell’elaborare le informazioni sensoriali, tra cui suoni e immagini visive.

Anche il “disturbo neurocognitivo minore”, che causa numerosi problemi legati alla perdita della memoria in età senile non può più essere usato come scusante per compatire gli anziani che soffrono delle piccole dimenticanze quotidiane (cosa che succede anche nell’età della maturità, dai 50 anni in poi).

Curioso e allo stesso tempo deludente è vedere che il lutto non comparirà nella lista dei criteri di esclusione per la depressione maggiore, e di conseguenza non verrà più considerato come una giustificazione all’abbassamento di umore e ai comportamenti apatici. In altre parole, chi subisce la perdita di una persona cara, va considerata tale e quale ad una che è depressa. Poco importa, quindi, se si è in preda alla tristezza o alla disperazione: per gli psichiatri si potrà intervenire a favore del paziente medicalizzandolo, come se la patologia fosse una banale depressione, e i sentimenti non avessero più valore.

Krizia Ribotta
9 gennaio 2013