BMW segna una nuova tappa nell’ibrido

BMW è sinonimo di efficienza, stile, affidabilità e prestazioni. Un marchio che dai primi del ‘900 si è affermato come produttore di motori d’aereo, di motociclette e autovetture che ha saputo mantenersi leader nel mercato ed è divenuto punto di riferimento anche grazie alla cura delle linee delle proprie produzioni e alle innovazioni in esse contenute. Con il nuovo millennio e le nuove esigenze in termini di salvaguardia ambientale e risparmio energetico, la casa bavarese ha deciso di investire per offrire al pubblico automobili in grado di rispondere a pieno a queste specifiche, concentrandosi sulla produzione di motori ibridi – meno inquinanti – ma sempre capaci di offrire prestazioni di rilievo coniugate al comfort di guida, come da tradizione per la casa di Monaco di Baviera.

2017-BMW-X1-Hybrid

Come detto, BMW ha già in listino alcuni modelli a propulsione ibrida; questi coniugano le qualità del motore a combustione con quello elettrico, consentendo un abbattimento verticale delle emissioni fino al  loro totale azzeramento quando è in funzione solo il secondo propulsore. Quest’ultimo, in grado di mettere immediatamente a disposizione la coppia massima tenendo fede al motto della casa – ‘Piacere di guidare’ – consente di risparmiare anche sul carburante convenzionale e può essere ricaricato più volte attraverso la rete pubblica. Volendo consolidare questo tipo di tecnologia e implementare il parco auto disponibile, la casa bavarese sta per lanciare sul mercato un nuovo modello, la BMW X1 Hybrid, di cui abbiamo una foto spia. Una vettura che, stando alle indiscrezioni trapelate nei mesi scorsi, dovrebbe debuttare proprio nel 2016 e adottare il motore benzina (2 litri da 136 CV) o diesel, abbinato a quello elettrico capace di erogare 88 CV. Particolare sarà inoltre la gestione del propulsore elettrico, che dovrebbe essere dotato di marce proprie (2 rapporti) e indipendenti dal cambio automatico che regolerà invece il motore a combustione. Lo schema tecnico sarà ripreso dalla già affermata Serie 2 Active Tourer, con la quale condivide anche lo stesso pianale di tipo UKL.

Chi possiede una BMW sa quanto è importante curarla e mantenerne la massima efficienza, specie quando si tratta di sostituire parti danneggiate o usurate:  per farlo occorre scegliere solo ricambi originali; parti in grado di mantenere inalterato il proverbiale piacere di guida anche dopo anni di utilizzo del veicolo. La qualità, è risaputo, si paga e fino a qualche anno indietro non c’era altra soluzione che affidarsi in toto ai centri specializzati per le riparazioni, che provvedevano sia all’ordinazione delle parti da sostituire che al loro montaggio e messa a punto finale per la messa in strada. Oggi, invece, grazie a Internet, è possibile sfogliare i cataloghi online delle parti di ricambio e ordinare in prima persona i pezzi necessari e originali per la propria vettura. Per quanto riguarda la casa bavarese, Internet offre alcune soluzioni, tra le quali spicca il sito shopricambiauto24, una vera e propria miniera, in grado di fornire una vastissima gamma di ricambi e accessori di alta qualità a prezzi decisamente più contenuti rispetto ai canali di vendita tradizionali. Il canale web rappresenta insomma una concreta possibilità di risparmio e consente in pochi passi di ottenere, stando comodamente seduti di fronte al monitor, un articolo che diversamente potrebbe anche richiedere parecchio tempo prima di essere disponibile ad essere installato.

PLACE, la cardiologia internazionale si riunisce a Roma

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TELEMEDICINA, CARDIOCHARITY E MESSAGGIO PER NON MORIRE: SESSIONI MULTIDISCIPLINARI CON ESPERTI DI FAMA MONDIALE

Il presidente del Congresso, prof. Fiorenzo GAITA: “Una tre giorni di relazioni, confronti e aggiornamenti per sviluppare un percorso comune, capace di interagire nel tempo all’interno della comunità scientifica, tenendo sempre ben presente il valore dell’elemento umano” 

Il presidente del Congresso, prof. Leonardo CALO’: “Un laboratorio di saperi che si confrontano sperimentalmente, guardando ai progressi che quotidianamente, come medici e tecnici, viviamo nei diversi scenari dell’esperienza cardiologica per dare risposte alle mille necessità dei pazienti”

Prenderà il via, mercoledì 18 novembre e si chiuderà venerdì 21 novembre, nella cornice del prestigioso Palazzo Colonna, a Roma, la sesta edizione di PLACE – Platform of Laboratories for Advances in Cardiac Experience.

Come nelle precedenti edizioni del Congresso, la multidisciplinarietà si ripropone come l’elemento distintivo di PLACE, che, negli anni, anche grazie a questa particolare caratteristica, si è distinto e si è affermato come la realtà congressuale della cardiologia tra le più importanti in Italia: un laboratorio di sapere e di saperi, luogo di confronto e di dibattito, di relazioni e di aggiornamenti con l’obiettivo ultimo di sviluppare un percorso comune, capace di interagire nel tempo e nello spazio all’interno della comunità scientifica cardiologica.

Attese, per questa edizione, oltre 3 mila presenze da tutto il mondo, tra cardiologi, cardiochirurghi, specialisti in medicina interna, d’urgenza e dello sport, nefrologi, specializzandi e paramedici, tra i quali spiccano i nomi più autorevoli della cardiologia internazionale. A cominciare dai padroni di casa, i professori Fiorenzo GAITA e Leonardo CALO’, presidenti del Congresso, che, tra gli altri, apriranno le porte dello storico Palazzo a esperti di fama mondiale, come Michel HAISSAGUERRE, Martin BORGREFE, Win DAVIES, Sam LEVY e Peter SCHWARTZ.

Dalle ultime più avanzate tecnologie della  telemedicina al messaggio per la vita, dalla medicina dello sport alla qualità e lo stile di vita, passando per le cardiopatie, l’interventistica, la fibrillazione atriale, la cardiochirurgia e la cardioncologia e molto altro, PLACE intende offrire un quadro articolato per leggere, interpretare e  comunicare, attraverso la scienza, le risposte alle diverse necessità dei pazienti.

Di particolare rilievo, in questa sesta edizione, l’evento dedicato alla telemedicina, che si terrà, mercoledì 18 novembre, alle ore 17.30, nella Sala Mancini di Palazzo Colonna. Illustri interventi di esperti del settore e specialisti di ambiti diversi (ingegneri, tecnici, manager) si uniranno al prof. Leonardo CALO’ per offrire alla platea una panoramica sulle molteplici utilità, opportunità e applicazioni legate alla telecardiologia.

Protagonista la gestione della salute a distanza, anche con una dimostrazione real time dell’applicazione dei sistemi di trasmissione più all’avanguardia, per sottolineare come la telecardiologia sia un mondo in costante evoluzione, in grado di ridurre i costi sociali e ospedalieri, di abbattere i tempi diagnostici, di estendere democraticamente la funzione di un servizio medico e di ottimizzare le cure del paziente cardiologico.

Un’altra novità è la sessione dedicata alla Cardiocharity, un alto momento di riflessione sul mondo etico e la salute. Fissato per giovedì 19 novembre, alle ore 18, nella Sala degli Stucchi di Palazzo Colonna, l’incontro sarà introdotto dal prof. CALO’ e, attraverso interventi di medici e di laici, tratterà le tematiche più delicate legate all’etica medica e alla positività di talune esperienze e testimonianze: forme di assistenza gratuita, rispetto del paziente come persona anche in ordine alle differenze religiose, l’esercizio della professione medica nei paesi poveri o in guerra.

Il Congresso chiuderà battenti, venerdì 20 novembre, alle ore 17:20, nella suggestiva Galleria Colonna, con la sessione “Un messaggio per non morire”, rivolta anche a una platea di non addetti ai lavori, in cui si comporrà un focus che, partendo dalle problematiche legate alla morte improvvisa, si sviluppa attraverso la trattazione di tutte le tematiche legate allo stile e alla qualità della vita, all’alimentazione, all’attività fisica, alla prevenzione e all’uso dei defibrillatori anche nelle realtà sportive.

Sport e salute, nomi illustri della cardiologia internazionale analizzano benefici e problematiche connesse all’attivita’ fisica

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La cardiologia dello sport è protagonista di tre diverse sessioni del Congresso internazionale di cardiologia PLACE, Platform of laboratories for advances in cardiac experience, che si svolge a Roma, nella suggestiva cornice di Palazzo Colonna, da mercoledì 18 a venerdì 20 novembre.

Ad affrontare il tema da ogni sua angolatura i professori Fiorenzo GAITA, Leonardo CALÒ’, presidenti del Congresso, insieme con cardiologi di fama mondiale.

Aperte anche a un pubblico di non addetti ai lavori, le due sessioni che si svolgeranno, nella giornata di venerdì 20 novembre, e che chiuderanno, nella storica cornice della Galleria Colonna, i lavori della sesta edizione del Congresso.

La prima, alle ore 15, centra compiutamente il tema della prevenzione della morte cardiaca improvvisa: moderatori i professori GAITA, CALO’, e il Rettore dell’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”, Fabio PIGOZZI, da sempre impegnati in iniziative di informazione e sensibilizzazione di un problema apparentemente poco visibile, ma che, nella realtà, si manifesta in eventi inaspettati e drammatici che coinvolgono soggetti di ogni età. Un’analisi scientifica dettagliata sulla materia delle aritmie cardiologiche, con particolare riferimento alle più recenti scoperte relative alle cause che le originano.

Con il “Messaggio per non morire” si chiuderà la sesta edizione di PLACE, una sessione conclusiva di indagine e di critica sul come migliorare la salute e prevenire patologie cardiovascolari, che sintetizzerà il senso e il significato complessivo del Congresso.

Particolarmente atteso l’intervento del dottor Mario BALZANELLI, promotore dell’iniziativa legislativa popolare, partita da Taranto nel 2055, che, dopo un ostinato percorso durato dieci anni, ha raggiunto, con il DL n. 107 del 15 luglio 2015 (art.1, comma 10), l’ingresso del Primo Soccorso nella Scuola Italiana. Un risultato ottenuto anche con il contributo del prof. Leonardo Calò sia sul piano scientifico che per la divulgazione della cultura dell’emergenza nei percorsi di educazione sanitaria di base in età scolare.

In programma anche l’intervento del pentatleta campione olimpico, Daniele MASALA che porrà l’accento sull’importanza di fare attività sportiva per la salute cardiovascolare, ma ponendo, tuttavia, alla medicina una provocazione sulla reale incidenza positiva di allenamenti duri e protratti nel tempo sulla salute degli agonisti.

A seguire, il dott. V. SANGUIGNI con un interessante trattazione sulla dieta e i quindici alimenti da non perdere.

Di natura tecnica-scientifica, infine, la sessione che si terrà, giovedì 19, alle ore 10:50, nella Sala Mancini di Palazzo Colonna, in cui i dottori C. BASSO, P. DELISE, R. CAPPATO e H. HEIDBUCHEL si soffermeranno sulle cardiomiopatie e le aritmie ventricolari anche nell’ambito dell’attività sportiva per gli agonisti.

La rinascita delle stelle

Quando uno scienziato alza gli occhi al cielo, non lo fa solo per ammirare la bellezza delle stelle, nel cielo ci sono tanti segreti difficili da indagare. Fino al secolo scorso se si associava alla parola vita, la parola cielo, il rimando teologico era automatico, oggi invece la scienza guarda al cielo per capire meglio la terra, la vita della terra.

Sempre qualche secolo fa si pensava che gli astri fossero eterni, oggi sappiamo che le stelle hanno una vita e una morte, e a quanto pare anche delle rinascite.

Qualche giorno fa due scienziati hanno divulgato una scoperta sensazionale, che ha di fatto rimesso in discussione il bagaglio di conoscenze fino a questo momento ritenuto saldo e consolidato sull’argomento stelle. Andra Stroe e David Sobral, astronomi legati al Leiden Observatory e all’università di Lisbona, in seguito a un’attenta osservazione sono giunti alla conclusione che in alcuni casi, o meglio in rarissimi casi, galassie date ormai per morte da molto tempo possono “riattivarsi” e far tornare in vita le stelle. L’importanza di questa constatazione risiede nel fatto che fino ad oggi il mondo scientifico era unanimemente d’accordo nel ritenere che da ammassi di stelle giunte alla fase finale della loro vita non potessero in alcun modo generarsi nuove stelle.

Un’immagine composita dell’ammasso “salsiccia” CIZA J2242.8 + 5310 realizzata con i dati del Subaru e Canada France Hawaii Telescope.
Un’immagine composita dell’ammasso “salsiccia” CIZA J2242.8 + 5310 realizzata con i dati del Subaru e Canada France Hawaii Telescope.

Secondo quanto riportato sulla rivista «Monthly Notices of the Royal Astronomical Society» i due astronomi hanno osservato l’ammasso galattico CIZA J2242.8+5301, soprannominato “la salsiccia” attraverso i telescopi Isaac Newton e William Herschel e hanno potuto vedere come dallo scontro tra i vari ammassi stellari contenuti all’interno di questa si sia onata una tale quantità di energia capace di generare nuove stelle.

Dallo scontro e dalla fusione di galassie nell’ammasso CIZA J2242.8 + 5301 si è generata un’onda d’urto che ha di fatto risvegliato le galassie morenti. Racconta infatti Stroe: “Le galassie in coma nell’ammasso “salsiccia” stanno tornando in vita, con stelle in formazione ad un ritmo incredibile. Quando abbiamo visto per la prima volta questi dati, non riuscivamo a credere a quello che ci stavano mostrando”.

I due astronomi hanno però precisato che tale processo di “rinascita” avrà una durata piuttosto breve, così come molto corta sarà la nuova vita delle stelle morenti. Infatti nel giro di qualche milione di anni le galassie, momentaneamente resuscitate, ricominceranno il loro inesorabile declino fino alla morte.

Si tratta dunque di una scoperta affascinante, che inevitabilmente induce il mondo della scienza, ma non solo, a porsi nuovi interrogativi. Nonostante l’astronomia sia un ramo della scienza così complesso, difficile da padroneggiare e comprendere fino in fondo, a causa delle poche nozioni che l’uomo ha, allo stato attuale, a disposizione, la volta celeste esercita da sempre una forte attrazione sugli uomini, che a tutte le età e in ogni angolo della Terra alzano gli occhi al cielo per osservare, scrutare, ammirare i misteriosi corpi luminosi che punteggiano il cielo. Armati di piccoli o grandi telescopi, scienziati e curiosi continuano a cercare di carpire i segreti dei corpi celesti, mentre i più temerari e i più romantici non si limitano a guardare e nel tentativo di accorciare le distanze e possedere, anche se virtualmente, gli astri arrivano anche a comprare una stella.

di Redazione

30 aprile 2015

Influenza e sintomi parainfluenzali 2015/2016 come prevenirli e curarli

Siamo ormai entrati nel periodo più freddo dell’anno e gli esperti annunciano un aumento della diffusione di virus influenzale. L’influenza è un virus delle vie respiratorie che si ripropone ogni anno con delle variazioni nelle proteine di superficie che permettono al virus di aggirare le barriere di immunità naturalmente create dall’organismo e di attaccare la popolazione ogni anno. Per questo motivo i vaccini vengono rimodulati ogni anno per combattere i nuovi ceppi influenzali.

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Il vaccino ha una funzione particolarmente importante nella lotta contro l’influenza, infatti l’Organizzazione mondiale della sanità ha tenuto a sottolinearne la centralità: “Ogni anno, nel mondo, quasi 500 mila persone muoiono a causa di complicanze dell’influenza. Il 10% circa riguarda l’Europa. Tuttavia, molte di queste vite potrebbero essere salvate da una semplice azione: vaccinarsi contro l’influenza”. Queste le parole di Caroline Brown – Programme Manager all’Oms Europa su “Influenza e altri patogeni respiratori” che vuole proprio sottolineare il grave impatto della mancata vaccinazione sulla popolazione europea. La vaccinazione dovrebbe riguardare tutti gli over 65, le persone con patologie pregresse, le donne incinte e gli operatori sanitari.

Proprio per promuovere l’uso del vaccino l’Oms ha prodotto alcuni materiali di supporto a operatori e cittadini: come una serie di  depliant e quattro poster che illustrano in base alla categoria a rischio, la vaccinazione raccomandata.

Accanto all’influenza, un’altra malattia stagionale molto diffusa è sicuramente il raffreddore. Spesso i sintomi del raffreddore sono ritenuti simili a quelli dell’influenza, ma attenzione a non confondere le due cose.

I sintomi del raffreddore si manifestano due-tre giorni dopo l’infezione, e comportano comunemente: ostruzione delle vie respiratorie, produzione abbondante di muco, infiammazione delle membrane sinudali, starnuti, mal di gola, tosse e mal di testa. In genere non si rileva presenza di febbre se non in maniera molto ridotta. La durata del raffreddore varia da una o due settimane. Non esistono vaccini veri e propri per combattere il raffreddore se non assunzione di vitamine, in particolare vitamina C e medicinali sintomatici.

Oltre ai sintomi queste malattie hanno in comune il fatto di manifestarsi per lo più durante i mesi invernali dando adito alla falsa credenza secondo cui sia il freddo a generarli. In realtà è vero in parte poiché l’inverno è il periodo in cui i virus dell’influenza e del raffreddore proliferano di più; inoltre è il periodo in cui si ha maggiore probabilità di condividere spazi chiusi e poco areati con altre persone e in cui gli sbalzi di temperatura sono frequenti.

Per comprendere meglio similitudini e differenze di queste due malattie stagionali condividiamo con voi questa infografica “Raffreddore vs. Influenza”:

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Per approfondimenti, si invita a visitare questa pagina sui sintomi di raffreddore e influenza.

Concorso Nazionale di Disegno e Fotografia Naturalistica: Illustrare la Natura III

Fino al 10 Marzo 2015 sarà possibile partecipare alla terza edizione del Concorso Nazionale Illustrare la Natura indetto dall’Associazione ARDEA, con il patrocinio di: Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Parco Regionale del Matese, Oasi Fiume Alento, Orto Botanico di Napoli, Centro Musei delle Scienze Naturali dell’Università di Napoli Federico II e LIPU.

Dopo due anni dedicati completamente all’illustrazione naturalistica, quest’anno si aggiunge un’importante novità: una sezione dedicata alla fotografia naturalistica, divisa in 5 categorie. Due sezioni quindi – disegno e fotografia – e 9 categorie in totale, per ritrarre con pennelli o obiettivi i mille volti della natura.

LOCANDINA III Edizione

Il Concorso Nazionale Illustrare la Natura, curato da un team dell’Associazione tutto al femminile, nasce per sensibilizzare il pubblico alle tematiche ambientali, promuovere il rispetto della natura e la sua conservazione attraverso le arti dell’illustrazione e della fotografia.

A decretare i vincitori del Concorso, riservato agli autori italiani, un’importante Giuria d’Onore composta dai volti più noti del disegno e della fotografia naturalistica italiana. In primis Emanuele Biggi: conduttore, con Sveva Sagramola, del noto programma Geo di Rai 3, nonché fotografo con diverse mostre all’attivo, allestite nei più importanti musei naturali italiani di cui l’ultima al MUSE di Trento. Il ruolo di Presidente di Giuria è stato assegnato invece a Giulio Ielardi, ottimo fotografo e giornalista di natura, nonché direttore della più importante rivista italiana di fotografia naturalistica: Asferico. A chiudere la triade che compone la Giuria fotografica il fotografo Marco Colombo, che a dispetto della giovane età, si è già guadagnato un nome nel panorama internazionale.
La Giuria d’Onore della sezione di disegno, vede membri altrettanto famosi nel panorama italiano dell’illustrazione naturalistica e non. Si riconfermano: l’illustratore naturalistico Lorenzo Dotti, che quest’anno sarà il Presidente della Giuria di disegno; Mario Punzo direttore della Scuola Italiana di Comix; e Rosario Balestrieri, ornitologo del CNR e Presidente dell’Ass. ARDEA. Quest’anno farà parte della Giuria di disegno anche un altro illustratore naturalistico: il bolognese Andrea Ambrogio, uno dei pochi italiani che ha esposto le sue opere alla Mall Gallery nelle annuali esibizioni della Society of Wildlife Artistis.

I premi ammontano ad un totale di 3.000€, di cui 1.000€ messi in palio da ARDEA per istituire i premi che andranno ai due Vincitori Assoluti del Concorso, uno per sezione, in memoria del primo Presidente del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, nonché stimato docente e botanico dell’Università partenopea Federico II: Vincenzo La Valva.
Tulle le info complete sul sito www.illustrarelanatura.it

Redazione
10 gennaio 2015

Labioschisi, palatoschisi e labiopalatoschisi: informazioni sulle malformazioni e sull’intervento

La labioschisi, conosciuta anche come labbro leporino, è una malformazione che colpisce un bambino su 1000.

Intorno al 4 mese di vita embrionale tale malformazione si presenta con la mancata saldatura delle tre parti che formano i labbro superiore. La mancata saldatura del palato segue diversi gradi, presentandosi nella forma di una lieve fessura sul labbro fino ad arrivare alla completa separazione del medesimo.

La palatoschisi è un’altra malformazione che ha la stessa frequenza della labioschisi e che si presenta sempre come una fessura a seguito di una mancata saldatura delle strutture maxillo-facciali.

Confronto in condizioni fisiologiche e con presenza di labioschisi e palatoschisi secondo le varianti. (© Raymond Pahk, Stony Brook University).
Confronto in condizioni fisiologiche e con presenza di labioschisi e palatoschisi secondo le varianti. (© Raymond Pahk, Stony Brook University).

Nel caso della palatoschisi però la divisione si crea sul palato e non sul labbro superiore. Come nel caso della labioschisi anche per quello che concerne la palatoschisi la malformazione si può presentare in diversi gradi di gravità, interessando nei casi meno gravi solo al palato molle o arrivando fino al palato duro.

La labiopalatoschisi è invece una malformazione che colpisce 1 bambino su 600 e che si presenta quando la labioschisi si accompagna alla palatoschisi. In questi casi si presentano delle vere e proprie deformità nella struttura nasale, mascellare e in anomalie dentarie in corrispondenza della schisi.

Quest’ultima malformazione è molto grave e viene trattata con alte probabilità di successo seguendo standard e protocolli chirurgici molto avanzati.

Labioschisi incompleta e completa
Labioschisi incompleta e completa

L’origine di queste malformazioni maxillo-facciali segue aberrazioni cromosomiche, solitamente nella trisomia del cromosoma 13 o in quella del cromosoma 18.

Secondo le statistiche mediche la malformazione è ereditaria solo nel 25% dei casi. Sono invece i fattori ambientali, soprattutto nel primo trimestre di gravidanza, che determinano l’insorgenza di palatoschisi, labioschisi e labiopalatoschisi, come nei casi di esposizioni a radiazioni, assunzione eccessiva di alcuni farmaci, età avanzata, fumo ed alcol.

Queste malformazioni causano nei casi più gravi problemi di alimentazione, difficoltà nel linguaggio e nella respirazione. Per questo motivo i medici consigliano di operare il neonato intorno al terzo mese di vita.

L’intervento dura intorno i 45 minuti-1 ora e prevede un’operazione chirurgica di ricostruzione praticata in anestesia totale. La pelle del labbro viene ricostruita attraverso l’utilizzo di tessuti locali senza bisogno di prelevarne da altre zone del corpo. Per la palatoschisi invece l’intervento consiste nel praticare delle incisioni lungo i bordi della frattura e congiungendo tra loro, suturandoli, i muscoli del palato molle. In questo caso vengono inoltre ricostruiti i rivestimenti delle strutture nasali.

Labiopalatoschisi
Labiopalatoschisi

Questo tipo di intervento ha alte probabilità di riuscita e permette ottimi risultati sia sul piano estetico che funzionale.

Ad oggi nei paesi in via di sviluppo, dove il presentarsi di questo tipo di malformazioni in aumento, spesso i bambini non hanno accesso all’intervento necessario a causa dell’indigenza delle famiglie o dell’inadeguatezza dei presidi medico-sanitari.

Molti di questi bambini, nei casi di malformazioni più gravi, non sopravvivono al primo anno di vita. Gli altri sono spesso confinati nell’emarginazione sociale a causa della loro impossibilità a parlare.

In soccorso di queste patologie l’organizzazione internazionale Operation Smile opera dal 1982 attraverso missioni medico-sanitarie per restituire il sorriso anche ai bambini nati nelle paesi più poveri del nostro pianeta. In quasi trent’anni di operato sono stati oltre 5400 i volontari che hanno reso possibile oltre 220.000 interventi chirurgici cambiando la vita ad altrettanti bambini.

Operation smile inoltre da diversi anni opera per favorire l’autosufficienza medica di questi paesi sviluppando centri specialistici all’avanguardia in loco e formando il personale medico.

Labbro leporino prima e dopo la chirurgia.
Labbro leporino prima e dopo la chirurgia.

21 dicembre 2014