Le cellule staminali neurali arginano i danni della radioterapia

Uno studio condotto dalla University of California – Irvine, suggerisce che le cellule staminali neurali riescono ad aiutare le persone a ritrovare le capacità di apprendimento perse a causa della radioterapia usata per curare i tumori cerebrali. La ricerca, effettuata su topi, ha scoperto che le cellule staminali trapiantate due giorni dopo l’irradiazione hanno ripristinato la funzione cognitiva che è stata valutata nell’arco di quattro mesi, viceversa i topi irradiati che non avevano ricevuto il trapianto non hanno mostrato alcun miglioramento cognitivo.

L’oncologo Charles Limoli, uno degli esperti di terapia radiante della University of California ha affermato che questi risultati forniscono prove concrete che queste cellule possano essere utilizzate per sopperire ai danni delle radiazioni sul tessuto sano del cervello. Continue reading

La correlazione tra rughe e densità ossea in menopausa

Un recente studio ha rilevato che maggiore è la presenza di rughe facciali durante i primi anni di menopausa, minore è la densità ossea con conseguente rischio di osteoporosi. I risultati sono stati presentati al 93° Meeting annuale della Endocrine Society a Boston.

“Nelle donne in post-menopausa l’aspetto della pelle può dare suggerimenti riguardo al benessere dello scheletro, una relazione mai osservata in precedenza”, ha dichiarato Lubna Pal, MD, un endocrinologo riproduttivo e professore associato presso la Yale School of Medicine, New Haven Connecticut. Il ricercatore ha anche affermato che anche se lo studio ha dimostrato solo un’associazione tra le rughe del viso e la densità ossea, i risultati sono comunque degni di nota, perché si potrebbero identificare le donne a rischio di fratture ossee semplicemente esaminando la loro pelle e evitando in tal modo costosi test. Continue reading

I farmaci antipsicotici e i loro effetti sulla salute

Recenti studi condotti nei Paesi Bassi da un team di ricercatori guidati da Simon Evers (Università di Groningen, Paesi Bassi) hanno cercato di dimostrare l’interazione tra l’uso di farmaci antipsicotici e la propensione all’assunzione di eccesso di cibo, l’influsso sull’aumento di peso e la resistenza all’insulina. La ricerca è stata motivata da osservazioni di ciò che uno degli autori, Anton Scheurink ha descritto come “una misteriosa interazione tra schizofrenia e diabete ”.

Olanzapina, un antipsicotico approvato dalla  FDA ( Food and Drug Administration) per il trattamento della schizofrenia e del disturbo bipolare è stato associato all’aumento di peso corporeo e all’omeostasi del glucosio ( la capacità degli organismi di mantenere l’equilibrio del glucosio anche se variano le condizioni), in esperimenti condotti sia sugli animali che sull’uomo. Continue reading