Colors Radio: The Voices of the World

colors-radioLa Domanda che spesso un Conduttore web radio come me si sente fare è :”Su quale frequenza la tua Radio trasmette?”Poi dal mio sorriso malizioso comprende che non esiste Frequenza ma che è il Web a portare nel Mondo intero in un attimo la voce,i contenuti,le speranze,le inchieste,l’informazione e la comunicazione Globale che ci unisce come una sola entità,una sola Persona,un solo grande respiro……

Colors Radio www.colorsradio.it è un esempio chiaro e lampante di come sia mutata ed evoluta la comunicazione ed il concetto di Radio negli ultimi anni.Una potenza indicibile si esprime attraverso la rete quando le sinergie dei Paesi del Mondo entrano in una perfetta risonanza frutto del lavoro certosino e meticoloso oltre che altamente professionale di tutte le Redazioni attive sul Globo. Genti di differenti culture,fedi,religioni,credi politici e non si ritrovano a confrontarsi in un continuo scambio interculturale di valori sociali e di approcci interdisciplinari volti ad una costante evoluzione mai fine a se stessa ma madre di una comprensione Globale del Pianeta,dell’Ecosistema,della Topografia Complessiva Mondiale sempre ridisegnata momento dopo momento da avvenimenti di portata davvero irripetibili.Un Ponte tra le Nazioni e tra i Popoli quindi che viaggia su Tablets ,PC,Notebook e quanto sia possibile adoperare compreso milioni e milioni di HiPhone per interconnettersi e mutare cosi l’essenza stessa del concetto di comunicazione.Ricordate il famoso Film   Quinto Potere che  acclamava la potenza del mezzo televisivo, oggi un “Sesto Potere” è certamente il Web con la sua capacità  di interconnetterre le masse e sancire Successo e Tracolli di Individui, avvenimenti, collettività o chiunque utilizzi tale via mediatica .Veicolo primario d’informazione globale, il Web presente e in divenire  è oggi un mezzo potente e radicato ed è obbligo temporale e sociale impararne spinte e dettami onde evitare isolamento comunicativo ed informativo generato dalla pervasività e velocità di diffusione delle informazioni su Internet. La Comunicazione Web quando densa di contenuti qualitativamente rilevanti come in Colors Radio ,  è in grado di accendere interesse nel  pubblico, ma anche un vero e proprio successo mediatico a lungo termine. Il Web come Rete è un mezzo potente, capace di  influenzare in modo profondo orientamenti e preferenze. Ricordiamo per esempio il Successo virale per certi versi snobbato dai media standard ma trionfante sul Web, di Colors Radio che detiene in costante aumento esponenziale la sua massima espressività, con i risultati a tutti noti. L’efficacia del Web nella sua viralità, e nella capacità di concretizzarsi in settori e fasce di utenza ad un altissimo livello di segmentazione rappresenta il Domani della Comunicazione Globale.. Superato quindi il concetto obsoleto di comunicazione In Rete perché anche il singolo nel Web  diventa autorevole.

Questa Mutazione Generazionale Comunicativa richiede nuovo impegno e originali  prassi comunicative. Il Web non è un mero dispositivo tecnico mediatico ma è una Piattaforma in Ecosistema di Sociale informativo con proprie leggi e dinamiche originali, da poter usare in via strumentale come accade per ColorsRadio.

La guida per entrare  nel Web è la  conoscenza delle  le basi concettuali e teoriche di questo particolare unico universo informativo su base sociale ed imparare ad utilizzarle. Formarsi accettando il paradigma di base secondo cui si tratta di una nuova forma della comunità umana è un giusto ingresso concettuale  per entrare in Rete

esplorando  interagendo scoprendo con curiosità. Si impone quindi a latere un percorso formativo stabile costituito da un giusta miscellanea di esperienza e informazione. Apertura mentale e consapevolezza apriranno le porte alla più innovativa forma di vita di relazione forse Universale.

Sicuramente  siamo di fronte ad un vero  “Sesto Potere” con il Web….. o di sicuro forse  anche di qualcosa di più, considerata la capacità virale, di coinvolgimento e di influenza che ha la Rete. Per la sua inedita prerogativa di raggiungere e coinvolgere direttamente il singolo, il Web è superiore a qualsiasi altro mezzo mediatico e in teoria non ha limiti e non ha barriere di accesso e consente a chiunque di penetrarlo, usarlo e appropriarsi del suo potere. Attraverso la conoscenza delle dinamiche profonde del Web è possibile trasformarsi in un benefico “Influencer” e utilizzare cosi la forza mediatica enorme  di Internet.Un esempio fantastico di tutto questo è costituito da Colors Radio la radio che parla le Lingue del Mondo e dialoga con i Colori e le Genti del Pianeta  per unire e fondere culture diverse,amalgamare concetti sociali,filosofici e popolari,intessendo rapporti con le Vita stessa delle Genti di tutto il Globo.Bob Moscetta supportato da un formidabile staff tecnico ed artistico è il coraggioso editore che ha investito molto in questo progetto che ha ormai una diffusione virale inarrestabile ed è la Voce stessa del Mondo in ogni dove come mostrano le campionature e le mappe dense di ascolto di tantissime Nazioni lontane anche molto  tra loro ma che Colors Radio avvicina con sempre maggiore potenza espressiva e comunicativa.La Direzione Artistica di ColorsRadio vede David Gramiccioli Attore,Regista ed Autore oltre che Premio per i Diritti umani 2012 saldo e deciso al timone organizzativo affiancato da uno staff di Eccellenze nella radiofonia mondiale e coadiuvato perfettamente dalla Regia omnicomprensiva e creativa di Mirko Bonocore regista di lunga esperienza maturata in anni di apparati mediatici e grandi  strutture radiotelevisive. Web Master Gemma Bucco l’insuperabile e Annamaria D’angelillo la coordinatrice globale di Colors Radio sono pilastri di questa fantastica realizzazione  Con OISN Organizzazione Italiana delle Scienze Naturali in collaborazione con la Polizia Nazionale Colombiana a breve intraprenderemo un’opera sinergica di collaborazione per meglio far conoscere e supportare al meglio quanto di straordinario lavoro ed intuizione possa esserci quando si viaggia insieme sulle vie del Bene. Con legittimo orgoglio di essere da tempo nella Redazione di www.scienze-naturali.it chi ha redatto questo breve ma intenso articolo è il Vice Direttore di ColorsRadio il Dott.FKT Francesco Alessandro Squillino che nel salutarVI e ringraziarvi della attenzione gentile  Vi ricorda che Equilibrio, Aiuto Concreto a chi ancora vive con difficoltà e non può condurre un’esistenza degna di questo nome sono le Linee Guida Universali di Un Mondo dalla  infine Ritrovata Umanità.

V.Direttore di ColorsRadio
Francesco Alessandro Squillino

Iridology

iride

I nostri occhi così espressivi e vivi sono veramente lo specchio dell’anima? Un modo di dire o invero rispondente ad una qualche verità questo descrivere gli occhi …come finestre aperte sul mondo? Più conosciamo della Persona ed ancora ne siamo affascinati dalla meraviglia del creato e dai doni immensi che esso elargisce sotto forma di intuizioni, lezioni ,suggerimenti volti al bene dell’umano. Vi parlerò di una particolare forma di diagnosi di supporto alla medicina ufficiale e di straordinaria sensibilità percettiva in grado di preconizzare elementi spesso latenti e nascosti in noi….L’iridologia.

Una tecnica di indagine diagnostica fondata sullo studio dell’iride, porzione della membrana vascolare dell’occhio. L’iride è locato tra il cristallino e la cornea, colorata e di forma rotonda e con un diametro di circa 10 millimetri . Al suo centro si trova la pupilla, che si allarga e si restringe a seconda della luce presente e per l’azione dei muscoli circolari e radiali agendo come un diaframma nella macchina fotografica tradizionale.

iridLa storia dell’iridologia moderna è abbastanza curiosa e parliamo di iridologia moderna perché cenni di studi sull’iride risalgono a tempi molto antichi. La Iridologia nasce nel 1880 grazie a Ignaz Von Peczely anno 1826-1911, un medico omeopata ungherese che in quell’anno pubblicò la sua opera intitolata Introduzione allo studio della diagnosi attraverso gli occhi. Qualche anno più tardi, nel 1886, Von Peczely creò il primo schema topografico dell’iride. L’interesse di Von Peczely allo studio dell’iride è legato a una leggenda che narra come all’età di 12 anni, il futuro medico omeopata avesse catturato un gufo e l’uccello nel tentativo di fuggire dalla mano di Von Peczely, si spezzò una zampa. Il medico notò il formarsi di una macchia nell’iride, cosà che lo colpì molto. Più avanti negli anni, Von Peczely notò lo stesso fenomeno nell’iride umana. Nel tempo Von Peczely approfondì la questione, grazie anche ai suoi studi in medicina e comprese che era in grado di formulare una diagnosi attraverso l’osservazione degli occhi. Il concetto fondamentale insito nell’iridologia è quindi che l’iride sia specchio del corpo. L’iridologia è allora definita come una disciplina che esprime la conoscenza dello stato fisico e psichico della persona con una attenta osservazione dell’iride. L’utilizzo del termine “dichiara” però non è casuale in quanto sulla fondatezza scientifica dell’iridologia i dubbi sono molti e pesanti e non sono pochi gli studi che ne hanno provato l’inefficacia. Ma perché i fondamenti dell’iridologia possono apparire scientificamente nulli? È presto detto. La Iridologia è una disciplina basata sull’errore di mono causa e pretendere che tutto si rifletta sullo stato dell’iride è un esercizio di semplificazione che può attrarre solo le menti più semplici al pari dell’ l’analisi del capello o il mineralogramma.

L’iridologia è basata sull’assioma che le varie parti del corpo umano siano topograficamente rappresentate nell’iride e se in un organo del corpo è presente un problema, la zona dell’iride che corrisponde a tale organo mostrerebbe delle alterazioni di vario tipo come macchie, variazioni cromatiche, variazioni nella trama .Secondo gli iridologi sull’iride sarebbero visibili anche tutti i segni di patologie pregresse dichiarando di rilevare predisposizioni a particolari malattie. Secondo gli iridologi poi, essendo loro possibile prevedere determinate patologie, sarebbe giustificata un’azione preventiva nei confronti di tutte quelle malattie che potrebbero fare la propria manifestazione anche dopo un certo numero di anni.

La medicina scientifica ha da sempre trattato con estrema cautela le tesi su cui si basa l’iridologia sostenendo che nel corso di alcuni malattie si osservino variazioni cromatiche o strutturali di alcune parti dell’occhio è cosa praticamente nota da sempre .Diciamo che da qui ad affermare che esistano mappe iridologiche sulle quali è visualizzabile il riferimento topografico degli organi e degli apparati del corpo umano ce ne corre e nessuno è mai riuscito a dimostrarlo. Del resto non si vede come si potrebbe riuscire a farlo dal momento che, a meno di non rivoluzionare la medicina moderna, non esista una rete di fibre nervose che giustifichi determinate corrispondenze. Sarebbe anche interessante chiedere a qualche iridologo come mai i soggetti con gli occhi chiari e in particolar modo se questi sono azzurri sono più predisposti a uno stato di salute ottimale…Il concetto comunque da sottolineare è che l’iridologia è solo una tecnica che considera solo soggetti afflitti da un malessere generale blando dal quale il terapeuta nella valutazione del soggetto, leggendo nell’iride vede una patologia conclamata. L’iride diventa così un ausilio, una validazione personale del terapeuta che anziché ricorrere a esami “ufficiali” che ovviamente richiedono strumentazioni sofisticate e costose, si serve di un esame tutto sommato piuttosto sbrigativo . Se è un buon terapeuta proporrà cure ragionevoli.

Se per esempio volesse far mangiar meglio una persona ed eliminare tutta una serie di problemi, gli basterà dirle che è “sicuramente” intollerante a pane, pasta, formaggi, dolci e alcolici ottenendo una notevole riduzione calorica e una diminuzione del sovrappeso. Esiste anche una Iridologia Scientifica dove molti iridologi che si sono accorti dell’intrinseca debolezza della teoria hanno proposto evoluzioni più o meno scientifiche. Gli iridologi per decine di anni si sono impegnati nell’elaborazione di mappe tanto dettagliate quanto da perfezionare. Gli Iridologi attuali propongono di studiare anche la motilità dell’iride per ottenere maggiori informazioni. Quali i limiti dell’Iridologia? Sono quelli delle medicine alternative ricordando bene la differenza fra alternativo e complementare. Nel sito www.humandoctors.it una frase costituisce guida e strada maestra per una visione ampia ma rigorosamente scientifica nel considerare l’essere umano nelle sue affezioni e squilibri multifattoriali. Tutte le strade del benessere ci appartengono per forma, colore, dimensione ed Amore……E allora….Occhio….mi raccomando!

Francesco Alessandro Squillino
30 dicembre 2013

La Fabbrica delle Emozioni

felicitàPotevamo, parlando di emozioni, non partire dal popolo più emozionato ed emozionante del Mondo? No di certo! Gli Italiani! Italia ….. Patria delle emozioni per eccellenza e per definizione naturale e culturale. Ovvio! Ma… se dovessimo descriverle, come potremmo definire le Emozioni? Proviamo ed appassionarci, appunto, all’argomento che Vi prego di seguire con attenzione…Le Emozioni sono reazioni psicologiche e fisiologiche, con cui ognuno risponde alle situazioni in cui si viene a trovare, ma anche alle proprie elaborazioni mentali cioè ai propri pensieri.  Si ritiene che la principale funzione delle emozioni sia stata in origine quella di permettere all’individuo una risposta immediata per garantire la propria sopravvivenza e per attivare comportamenti complessi finalizzati a svolgere funzioni vitali, quali la difesa, il procurarsi il cibo, il sesso. Le emozioni, perlomeno quelle innate, sono quindi, in un certo senso, automatiche. Essendo reazioni immediate, il processo cognitivo è ridotto al minimo, infatti si parla di pensieri automatici, così come l’elaborazione razionale. Però emozione e processo cognitivo interagiscono egualmente in modo potente ed intenso, specie nelle emozioni complesse e sono alla base di processi come empatia e motivazione. Le emozioni servono inoltre per comunicare agli altri il proprio stato d’animo. Questo accade ad esempio nella musica, nelle arti visive e figurative, nella recitazione e nella rappresentazione scenica. Le espressioni del viso che quotidianamente incontriamo  ne sono l’esempio più evidente. Le emozioni, quelle fondamentali, sono quindi  indipendenti dalla cultura, sono innate o così antiche da discendere dai nostri progenitori comuni. Le emozioni  rappresentano la nostra risposta psicologica più antica, potente ed efficace, alle situazioni che si presentano nella vita di ogni giorno, ed ai nostri pensieri. La neurofisiologia moderna ha eletto un altro organo non meno affascinante del cuore, un insieme di strutture del cervello interconnesse tra loro come sede delle emozioni:” Il Sistema Limbico”. Un’area più recente nella storia dell’evoluzione, ma anch’essa molto antica, denominata lobo limbico che viene attualmente riconosciuta come la sede degli istinti e delle emozioni. Il rapporto tra emozioni e ragione e le varie modalità con cui possono raggiungere o allontanarsi dall’equilibrio tra loro è quindi un argomento particolarmente interessante. Secondo i ricercatori vi sono otto emozioni primarie in coppia. Gioia/dispiacere/tristezza, approvazione/fiducia, disgusto/rabbia, paura/sorpresa, aspettativa/anticipazione. Ognuna di queste emozioni può variare di intensità creandosi così delle sfumature diverse ognuna delle emozioni primarie estasi/ammirazione/terrore/stupore/angoscia, schifo/collera/vigilanza. Le emozioni si combinano tra loro. Così tra gioia e fiducia avremo l’amore, tra fiducia e paura la sottomissione, tra paura e sorpresa la soggezione, tra sorpresa e tristezza la disapprovazione, tra tristezza e disgusto il rimorso, tra disgusto e rabbia il disprezzo, tra rabbia e anticipazione l’aggressività e tra anticipazione e gioia l’ottimismo. Queste ultime sono tutte emozioni secondarie o complesse, date dalla combinazione delle emozioni semplici spontanee tra loro, ma anche da altri fattori, come la combinazione con l’intelligenza, la memoria, l’esperienza. Riassumendo, le emozioni hanno tre funzioni. Una funzione motivazionale verso comportamenti specifici. Predispongono cioè l’individuo ad un insieme di possibili comportamenti, originariamente quelli più importanti per la conservazione dell’individuo e della specie, ma al momento attuale anche a comportamenti molto più evoluti. Non a caso motivare le persone, cruccio e delizia di chi si occupa di gestione delle risorse umane, significa riuscire ad associare ai comportamenti che ci si aspetta le persone adottino, alla sperimentazione da parte loro di emozioni positive, preferibilmente intense Esse permettono di comunicare informazioni da individuo a individuo secondo un modello primordiale, evidentemente pre-verbale. Ad esempio abbracciarsi per esprimere affetto o lamentarsi per chiedere aiuto. Lavorare sui pensieri che generano emozioni negative può essere d’aiuto nel ridurre questa infelicità. Può rappresentare l’arco che scocca le frecce delle nostre potenzialità verso una vita più gratificante. Quindi per un ottima salute ed una gratificante vita… Buone emozioni di vero cuore e tanta, tanta sana comunicazione emotiva per ognuno di Noi!

Francesco Alessandro Squillino
Master in GdL
8 ottobre 2013

Io sono Io

io-sono-ioChe cosa è il Potere? Cosa intendiamo tutti noi per Potere? Esiste una definizione generale del Potere? Chi detiene in genere il Potere e Chi o che Cosa è invece Oggetto di Potere? Che differenza esiste tra “Potere Su” e “Potere Di?” In questo articolo con certosina pazienza non scevra però da grande attenzione e curiosità cercheremo di percorrere insieme alcune delle strade che comunemente e per definizione attengono alla definizione di “Potere” Tutti noi ricordiamo forse sorridendo e meditando la celeberrima frase del film interpretato dal maestro Alberto Sordi nel film “Il Marchese del Grillo” che recitava: ”Perché …Io sono Io e Voi non siete un……Niente! Ovviamente diciamo “Niente” per usare un elegante metafora ma che ben rende l’idea di come sia impostato ed incistato nel mondo il più delle volte il rapporto tra chi esercita il potere e chi lo subisce o lo accetta anche malamente se non può farne a meno pena sanzioni e punizioni di vario genere e natura spesso esagerate e ingiuste. Nei secoli il potere ha trasformato pur mantenendo la sua essenza il suo volto e la sua multiforme penetrazione sociale e socio economica differendo tempi e modi di espressione e diversificando le modalità di contatto con quelli che si possono definire soggetti ed oggetti di potere. Quello che possiamo rilevare è che la quasi totalità delle persone riconosce oggi decisamente al potere due caratteristiche assai ricorrenti e quasi patognomiche: “La Cecità e la Rigidità”. Infatti possiamo pensare a quante volte abbiamo usato espressioni come “potere cieco “o “rigido” domandandoci il perché di queste caratteristiche invero spiacevoli ed odiose di un certo tipo di potere.

Il potere quando non trae la sua origine dalla umana sensibilità e necessità vitale equilibrata calibrata nella sua essenza meditativa non violenta può divenire spesso come “sonno della ragione” un mostro difficile da fermare una volta generato e sfuggito al controllo del buon senso dei popoli e delle genti del pianeta. La storia dell’umanità è permeata dal concetto di potere. Il Potere inoltre come esorcismo millenario della morte sembra funzionare bene solo nella mente ingenua di coloro che cercano l’immortalità o desiderano lasciare una traccia dopo la loro dipartita ma spesso come la storia insegna tale traccia è intrisa in abbondanza del sangue delle genti e dei popoli per non parlare di quello degli innocenti versato ad ettolitri per gratificare l’umana brama di potere.

Considerato come <Maya> per gli Indù cioè un mondo di potere illusorio e nella “Impermanenza” del Buddismo il potere sembra perdere fascino almeno per un istante quando meditando ci sediamo a pensare che giunti in questo mondo dobbiamo poi lasciarlo e che tutto il potere del mondo non potrà evitarlo nonostante le nostre buffe ma legittime convinzioni. Il grande Alexander Lowen mio maestro tra tanti e padre della Bioenergetica esprimeva il concetto fondante che il potere è in fin dei conti una protesi che l’uomo scambia per il vero potere che è invece quello naturale dell’armonia fisica e mentale in sinergia con tutte le cose del creato vera fonte dell’energia che risiede dentro il nostro cuore, nell’intimo della nostra vera natura animale ed umana. I Monaci tibetani dicono riferendosi al Potere che “Durezza e Rigidità” sono figli della Morte mentre “Dolcezza e Duttilità” sono i figli della Vita … Per tornare a casa in questo viaggio rapido ma intenso nel Potere ci piace ricordare un film cult “Indagine su di Un Cittadino al di Sopra di Ogni Sospetto” interpretato dal grandissimo attore Gian Maria Volonté dove si evince chiaramente la natura spesso narcisistica, auto riferita ed autoreferenziale del potere che alla fine rende conto solo unicamente a se stesso sia della sua genesi che della sua impunita proliferazione ed applicazione senza controllo né limite evidente.

Il nostro amatissimo Pontefice Francesco non a caso di recente ha posto l’accento fortemente sulla responsabilità dei gestori del potere mondiale nei confronti dell’umanità ed ha esortato a comprendere che il potere è nulla se paragonato a quello della fede e dell’amore per noi stessi e per il prossimo. Il pianeta sta evolvendo nei suoi equilibri ad una velocità vertiginosa e occorrerà ben presto, prestissimo ridisegnare una topografia del potere esercitato più equa nel mondo ridistribuendo e considerando nuovi equilibri e mappe sociali pena la tenuta delle coesioni popolari già oggi a grave rischio di esplosione e di rivolta come già del resto accade sotto gli occhi di tutti. Siamo interdipendenti al mondo lo si voglia o no e la favola  vergognosa ancora raccontata dal potere sul vantaggio dei pochi a danno dei molti rischia di essere un disastro di proporzioni bibliche se non svelato nella sua fallace essenza senza futuro alcuno. Non esiste altra via che ridistribuire come nell’opera del buon padre di famiglia ricchezze e possibilità all’umanità intera se vogliamo salvarci da una catastrofe indicibile. Ora naturalmente molti diranno che il potere è di per sé neutrale e senza direzione precisa in fin dei conti. Non sbagliano. Difatti come un coltello che  può servire come utensile a vivere bene usato male può dare la morte, così il potere nelle mani sagge aiuta ed  in quelle sconsiderate ,distrugge. Siamo sommersi da regolamenti e leggi spesso vecchie come il cucco mai più riadattate o riviste alla luce dei cambiamenti dinamici costanti del nostro mondo in continua evoluzione ed abbiamo costruito dei Terminator virtuali  e non che si animano spesso di vita propria rendendoci la vita un vero inferno. In questo dobbiamo dire che siamo davvero bravi e come riusciamo a rovinarci la vita nemmeno ad Harvard lo insegnano così  bene. Quindi il Potere come entità astratta non esiste. Esistono invece le nostre azioni che hanno di volta in volta differente potere come gli sciamani ricordano e se ben dirette possono fare grandi cose per noi e per gli altri. La storia insegna con il suo  “Sic Transit  Gloria Mundi “che nulla del potere resta e come dicono i sacri testi noi camminiamo calpestando la polvere dei nostri avi che pure furono persone di potere ma che ormai sono nell’immenso spazio del divino. Il” Potere Su” implica un rapporto unidirezionale in cui vengono dati ordini e dettate regole che qualcuno deve accettare mentre il “Potere Di” è caratterizzato dal dialogo, dalla comprensione e  dalla regola congiunta e concertata in pace ed armonia. A Noi tutti la libera scelta. Ma…Occhio….gente  perché ne và della nostra vita e quella dell’umanità intera. Un giorno un uomo chiamato Gesù fu condotto dal governatore delle province il quale ben conscio del suo potere lo apostrofò chiedendo se riconoscesse il suo potere mentre era in stracci al centro del vestibolo e lo ingombrava. Gesù lo guardò negli occhi e disse: “Tu non hai niente nelle tue mani e ogni cosa viene e ti è stata data dal Padre Mio che è nei Cieli”……Questo dovremmo ben comprendere quando ragioniamo sul Potere e sulla sua terrena essenza.. ..Che non esiste Potere più grande ed immenso di quello della nostra Fede  di quello dell’Amore e della nostra Anima.

Francesco Alessandro Squillino
15 luglio 2013

L’Amore va Oltre

amore-va-oltrePer mia diretta esperienza professionale e invero sostenuto dalla Equipe Medica tutta con la quale collaboro, considereremo oggi un argomento molto delicato in questo breve articolo che confido ricco di alcuni importanti  riflessioni connesse ad una speciale, oggi più che mai, efficace branca della terapia e dei trattamenti possibili in Riabilitazione Fisica/Globale o in Fisio_Neuro Riabilitazione: la Riabilitazione Oncologica. Disciplina quest’ultima in continua evoluzione, come porzione fondamentale ad integrazione di un utile progetto complessivo nel trattamento del paziente oncologico.

Nel nostro tempo il prolungamento della vita media individuale unita ad una aumentata possibilità concreta di sopravvivenza dei pazienti neoplastici, grazie alle recenti metodologie nella prevenzione e nella diagnosi precoce, ha  portato ad una conseguente e naturale domanda di benessere e di sostegno da parte dei soggetti ammalati e delle loro famiglie  con  relativa formulazione di protocolli riabilitativi personali dedicati. La Chirurgia, la Radioterapia e le Metodiche Curative e Contenitive delle patologie a sfondo e presenza tumorale se pur indispensabili recano inevitabilmente spesso con se danni funzionali e strutturali fisici e/o neurologici talora permanenti quando non invalidanti. Vengono infatti ad essere interessati in vario grado ed entità tutti i distretti ed i patterns muscolari  del paziente con lesioni più o meno estese e/o pronunciate a vari livelli ossei, delle strutture nervose, delle strutture vascolari e via dicendo. Occorre quindi su indicazione precisa ed in sinergia con la Equipe Medica Multidisciplinare Curante, tentare di riequilibrare ,nel divenire patologico, le strutture anatomo-funzionali  alterate dei pazienti contrastando il più possibile  la serie di compromissioni a livello propriocettivo, esocettivo, nocicettivo ed annesse complicanze posturali complessive, respiratorie, neurologiche, anatomo-relazionali.

La Riabilitazione Oncologica quindi fonda la sua validità ed il suo valido principio terapeutico come tentativo offerto al  paziente di un miglior mantenimento fisico globale stimolandolo ad un maggior benessere laddove possibile, mitigando cronicità, stereotipie ed incrementando risorse reattive salutari. Primo passo è quindi certo quello di considerare in primis il quadro generale posturale e motorio del paziente stesso effettuando valutazioni mediche congiunte sulle motricità residue esistenti rilevando possibilità di performance energetiche ancora esprimibili nel tentativo razionale di attuare i migliori equilibri psico-fisici ottenibili  con costanza nella continua evoluzione della patologia. Questo per favorire al massimo una qualità di vita migliore al più alto standard ottenibile anche nelle fasi terminali della malattia.

La riabilitazione oncologica quindi a seconda della patologia presente verrà calibrata ad personam come  “Riabilitazione Adeguata” e che vedrà in una miscellanea di elementi medici sinergici il suo fondamentale iter. Come detto in precedenza si attueranno da parte del Fisio-Neuro _ Riabilitatore valutazioni  funzionali del paziente e dello stato di malattia per tutto il tempo della patologia. A seguito degli interventi chirurgici, terapie palliative e non e durante tutto il follow-up osserveremo parametri fondamentali  come ad esempio per citarne uno lo stato cardio-circolatorio presente che la specialistica cardiologica suggerirà e rilevando e/o eventuali patologie concomitanti. Inoltre valuteremo nel paziente la fondamentale dinamica respiratoria di base, la funzionalità articolare(ROM) e muscolare relate all’entità e tipologia dei deficit presenti, il dolore e la stasi linfatica e/o le limitazioni articolari e/o i deficit neuro-muscolari che rivestono complessivamente particolare importanza per la scelta del  protocollo riabilitativo che verrà somministrato. Siamo in un campo di altissima specializzazione riabilitativa e relazionale poiché il processo riabilitativo in oncologia è davvero fondante ed oltremodo utile per favorire un mantenimento globale adeguato progressivo del paziente.

Il settore sociale, sanitario, economico e lavorativo ed una migliore prospettiva nel percorso del paziente sono poi risultanze evidenti di questo necessario e valido processo riabilitativo a sostegno del paziente oncologico specie nella rieducazione post-chirurgica con procedure speciali  e rapide. La relazione sana che si stabilisce inoltre tra terapista e paziente è inoltre un aspetto anche se delicato, portatore di sicuro sgravio di insicurezze fisiche e malesseri a volte pluri-concomitanti in vario grado ed entità nei pazienti .Per diretta osservazione ed esperienza posso affermare che tutto quanto sopra espresso non è mai, mai un compito facile per gli straordinari Medici Specialisti Oncologi e non e per gli Psicologi come per i Fisio-Neuro-Riabilitatori e Terapisti, oltre che per il Personale Infermieristico sempre di eccezionale valore e dedizione assieme a tutte le figure professionali che dedicano la loro vita ed il loro tempo ai pazienti  oncologici. Il Personale Medico dell’ Hospice S. Antonio da Padova di Roma opera in un mondo assai complesso  pur essendo perfettamente inserito in armonia nel tessuto connettivo della capitale oltre regionale. Un mondo fatto oltre che di indiscussa riconosciuta professionalità soprattutto portatore di tutte quelle istanze interiori e qualità umane ed esistenziali che tentano  da sempre di riconciliare l’essere umano con il grande mistero della vita e del suo termine. Diretto con dedizione ed esperienza dalla Dott.ssa Margherita Salerno (Dirigente Responsabile della Struttura di eccellenza del S. Antonio da Padova) prosegue da anni ormai incessante l’accoglienza, la cura ed il sostegno a 360°dei pazienti seguiti in modalità completa dallo Staff  Medico ed Infermieristico oltre che Psicologico ed in Assistenza Sociale e Domiciliare..

Il Servizio di Accettazione vede poi personale specializzato in problem-solving e accoglienza sia telefonica che telematica. Certo solo un brevissimo articolo questo mio come componente redazionale di  www.scienze-naturali.it  ma che di certo porterà nel cuore del lettore una riflessione dolce e spero profonda rivolta a coloro che lottano con un male assai multiforme e spesso inafferrabile. Crediamo con fede ed umiltà che anche i piccoli risultati come alle volte i più grandi grazie a Dio, tesi ad alleviare e curare le sofferenze dei pazienti rappresentino il più bel dono da presentare alla vita anche quando essa risulta tanto oscura ed incomprensibile sottoponendo l’essere umano a così  dure ed a volte inenarrabili esistenziali vicende. Un grazie di vero cuore va inoltre al Gruppo Imprenditoriale di Gestione e Direzione dell’Hospice S. Antonio da  Padova e non solo e che nei decenni ha privilegiato e condotto così sensibilmente e professionalmente un settore  tanto indispensabile e fondante della nostra comune realtà socio-sanitaria nazionale.

Francesco Alessandro Squillino
Fisioterapia della riabilitazione
20 giugno 2013

Droni

droneDurante una normale passeggiata nelle nostre città o magari in una rilassante escursione al limitare dei sentieri che ci conducono in gita per luoghi ameni, ai limiti delle metropoli, alzando il capo e guardando verso il cielo, potremmo rimanere esterefatti nel notare qualcosa di mai visto prima… Di cosa parliamo? Silenziosi ma efficaci e precisi con “Occhi” che tutto vedono e registrano, ecco che a tenere sotto controllo le città ci saranno particolari Robots di ultima generazione, piccoli aeromobili senza conducente con guida anche da remoto: I Droni .Ma che cosa è un Drone? A che serve? E a quali compiti assolve? Proviamo a rispondere….

Un Drone è una speciale tipologia di Robots con capacità decisionali limitate o estese a seconda dell’imprinting cibernetico immesso in memoria ma che può anche essere a distanza comandato. Nati dalla tecnologia sperimentale militare, come per esempio gli APR Drones, sono velivoli senza pilota utilizzati dalla coalizione di forze tra USA, UK e altri Paesi in Iraq e Afghanistan. Droni come gli APR sono quindi Droni utilizzati per pattugliamento ed incursione aerea a corto, medio e lungo raggio e possono essere pilotati a distanza o programmati per l’esecuzione di missioni di tipo semplice e complesso.. Si dice sull’origine del nome Drone che il termine “Drone” sarebbe stato assegnato a questi velivoli sulla scorta della somiglianza fra di essi ed il fuco detto appunto “Drone”ovvero il maschio dell’ ape deputato alla fecondazione.

Oggi Droni ad uso commerciale o privato sono abbastanza diffusi in Europa e negli States. Nati nel progetto del Fraunhofer Institute for Microelectronic Circuits and Systems IMS di Duisburg. questa tecnologia con risvolti di grandissimo interesse scientifico ed applicativo pratico si presta molto alla sicurezza pubblica e infatti i ricercatori dell’istituto tedesco stanno mettendo a punto un sistema all’avanguardia che unisca alla complessità di un’estesa visione aerea, l’affidabilità delle immagini tridimensionali. Il fine dell’utilizzo dei Droni è quello di mutare ed attualizzare integrandoli gli attuali metodi di sorveglianza soprattutto in occasione di eventi pubblici o manifestazioni all’aperto.Ad esempio uno sciame di Droni muniti di sensori intelligenti in grado di volare ed offrire immagini 3D rivela che non solo questi automi telecomandati e teleguidati sono in grado di volare riuscendo a passare inosservati, ma possono raccogliere immagini in sincrono analizzandole e rielabolandole in modo da mostrare una panoramica tridimensionale perfetta dei luoghi da sorvegliare. Sarà possibile in questo modo analizzare e conservare tutti i dettagli utili ad un sistema dato di vigilanza. Dotati di vista a 3D i Droni possono volare in varie formazioni larghe o serrate senza pericolo di entrare in collisione tra loro.Ma come funziona il sistema di acquisizione delle informazioni visive dei Droni?

I Robots volanti e non circondano l’immagine catturando piccole immagini e sono in grado di misurare piccole distanze in maniera molto efficiente sempre in visione 3D. I sensori dei Droni elaborano le informazioni visive in HDefinition ed assegnano distanza,direzione,valutazioni termiche o geofisiche consentendo di determinare la loro posizione in relazione agli altri oggetti che li circondano. Sensori ad alta risoluzione riescono poi a misurare anche le distanze in maniera molto accurata senza ausilio di un pilota. Le applicazioni  pratiche dell’utilizzo dei Droni sono eccezionali  e permettono per esempio a forze di sicurezza di monitorare in maniera automatica strade e luoghi pubblici dall’alto in occasione di eventi come manifestazioni o differenti altre situazioni .Droni trovano impiego anche nelle applicazioni di puro monitoraggio eliminando il ricorso alla  costosa aereofotogrammetria e alla rilevazione satellitare. Come verrà valutato dalle persone la tutela della la privacy il problema della diffusione delle immagini personali e pubbliche ancora più veritiere perché in 3D?Si lascerà passare il sistema in toto favorendo il suo approccio innovativo e tecnologico? Per la risposta si deve certo attendere il completamento del progetto e la sua eventuale diffusione. Quel che è certo è i piccoli robot con le ali  e rotori sono in fin dei conti come tutte le macchine prive di libero arbitrio sempre controllabili. anche quando in automatico sanno come intervenire in caso di pericolo s applicando la procedura standard prevista per ogni caso in questione.Forse tra qualche tempo non tanto lontano come data,scrutando il cielo vedremo e sapremo che ci sono occhi vigili ed attenti che possono cambiare di molto la nostra concesìzione di protezione o di monitoraggio del pianeta. Droni famosi li abbiamo spesso visti nella filmografia di fantascienza sia come Droni combattenti che come Droni Vigilantes o Droni Medici di Pronto Soccorso e certo un giorno saremo assegnati al nostro Drone Personale di area metropolitana o di quartiere per guidare il nostro percorso quotidiano , h24 e la nostra vita verso  un nuovo incredibile futuro.

Francesco Alessandro Squillino
14 marzo 2013

The Time Line

timeSiamo così abituati a viverci dentro immersi in frazioni di secondi, minuti, ore e millenni che spesso “non abbiamo appunto tempo” per considerare questo fondamentale scandire di momenti e di eventi che in un senso o l’altro definiamo con un leggero brivido nel dirlo, il “Nostro Tempo”.

Quante volte abbiamo ascoltato proverbi come” chi ha tempo non aspetti tempo”, oppure” Tempo  Scaduto” ,o ancora” I Bei Tempi di una Volta” e via discorrendo per mille e mille esempi ancora che potrebbero nella Notte dei Tempi illuminarci riportandoci a Tempi Antichi o a Tempi passati o Futuri…Un vecchio stanco dice il poeta è  il Dio Tempo Kronos che semina largo il grano e sputa sul limitare del campo arato tra un sospiro ed una litania trascinando con fatica il fardello del mondo.. Ma non perdiamo appunto Tempo in semplici parole se pur lievi e misteriose e rivolgiamo la nostra attenzione a Kronos il Dio del Tempo. Sulla traccia del tempo nella memoria a breve termine MBT e in quella a lungo termine MLT sono contenuti pensieri in ordine cronologico sequenziale e i  nostri intimi ricordi come in una sorta di album di famiglia, un magazzino pieno di ogni immagine e sensazione legata al tempo trascorso appunto ma anche in anticipazione al tempo futuro. Oggi poi a ben vedere  la sequenza temporale che viviamo è di solito parossistica, accelerata  senza respiro come si suol dire.

Il tempo che oggi noi tutti viviamo appare come coordinato ed interconnesso ma la solitudine temporale e comunicativa dell’essere umano è aumentata in modo drammatico per una  nuova paradossale dinamica sociale che sostituisce Avatar come in Second Life a persone in carne ed ossa. I mezzi di comunicazione di fatto per sofisticati e perfetti che siano non possono mai sostituire il contatto umano nel senso comune del termine fatto di contatto diretto, percezioni, emozioni, segnali verbali e non verbali e sensoriali. Il Tempo quindi alla pura speculazione filosofica si contrae e si dilata a seconda della pienezza percepita dall’essere e dalla sensazione di ripartizione cronologica di eventi ed azioni compiute e da compiere. Esiste poi una acquisita modalità sociale per la quale esiste un certo tempo per alcuni eventi ed altro tempo per altri.

Un tempo per vivere quindi e uno per non esserci, uno per sentirsi giovani ed un tempo di serietà nella maturità, un tempo per nascere e far nascere ed un tempo per dimenticare e cosi via in una sorta di scansione perpetua del tempo per ogni circostanza e considerazione. Stranamente però il non seguire spesso ed in maniera ossequiosa il “tempo stabilito” permette straordinarie esperienze e realtà concrete altrimenti impossibili .La trasgressione temporale appare allora come una irrinunciabile prassi alla vita e per la vita. Esiste una concezione del rispetto del proprio tempo e di quello altrui nella nostra società? Questo è un argomento assai delicato in quanto non sembra proprio che sottrarre del tempo agli altri abbia in noi un qualche riconoscimento del valore e della importanza dell’argomento.

Spesso dimentichiamo che il Tempo Fugge e non ritorna e quindi equivale ad un furto vero e proprio non attribuire un valore a chi dona a noi il suo tempo e che nessuno in fin dei conti è obbligato a cederlo sempre gratuitamente o per diritto naturale. Il Tempo quindi permea tutte le nostre istanze esistenziali e ne stabilisce ritmi e dosa sapientemente finalità ed obiettivi donandoci momenti felici e drammatici dal grande dispenser universale origine di ogni cosa. Quante volte guardiamo l’orologio al polso durante la giornata? Quanto spesso facciamo un rapido calcolo del tempo che ci occorre per raggiungere una meta o una destinazione? O come ci poniamo di fronte ad una scelta temporale di un evento privilegiandolo piuttosto che un altro? Non ci lascia mai il Tempo e dalla nascita alla fine ,al termine della nostra esistenza, segna sistole e diastole del nostro cuore e a ben pensarci in mezzo vi è una pausa che assomiglia all’eternità. Il sogno dell’uomo è sempre stato quello di viaggiare nel tempo o di attraversare mitiche timelines e magari di sbirciare nel futuro per mitigare l’angoscia del se perduto o rilevato come incerto alle tempeste della vita. Ma parafrasando un momento di puro gioco e di eccitazione senza fine immaginiamo di essere al tavolo della roulette mentre la pallina gira ed in quel tempo sospeso prima che si fermi nella casella del numero da noi scelto ci sembra che il Tempo si sia fermato come il nostro respiro. Poi tutto riparte ed il Tempo riprende a scorrere come da sempre accade. Veniamo quindi da un Tempo ed andiamo incontro ad tempo diverso e nuovo o stiamo solo ripetendo la stessa quantità di tempo a noi assegnata? Nessuno conosce la risposta che solo nel concetto meraviglioso dell’Impermanenza trova pace e ristoro. Immaginiamo in conclusione di queste brevi considerazioni quante volte sul pianeta in questo momento qualcuno dica o pensi: Che Ora è? per comprendere che forse Noi stessi siamo Tempo e il Tempo in fin dei conti questo lo sa bene e ………..sorride battendo le mani a tempo!

Francesco Alessandro Squillino
2 marzo 2013