Autismo: correlato ad anomalie del sistema immunitario e alla proteina APP

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Secondo un nuovo studio l'autismo potrebbe essere correlato ad anomalie di origine immunitaria e proteica.

E’ stato pubblicato sul Journal of the Federation of American Societies for Experimental Biology uno studio, effettuato in modelli murini, che connetterebbe le anormalità nel sistema immunitario, osservate in alcuni pazienti autistici, con gli alti livelli nel sangue di un frammento della proteina APP (proteina precursore dell’amiloide). L’APP è studiata nell’Alzheimer, ma recentemente nel sangue di bambini autistici sono stati riscontrati alti livelli di un frammento della proteina chiamato sAPP-α. Inoltre in alcuni pazienti autistici sono state evidenziate alterazioni nel numero e nella funzione dei  linfociti-T.

A partire da questi dati i ricercatori hanno analizzato topi esprimenti livelli elevati di sAPP-α umana  ed hanno identificato un incremento delle cellule-T citotossiche ed un effetto negativo sul sistema immunitario adattativo.

L’autismo ad oggi è diagnosticato in base a studi del comportamento e non esistono biomarcatori, quindi questa scoperta sarebbe molto interessante, perché  il frammento potrebbe essere usato come marcatore  e come target per approfondire le conoscenze su questo disordine.

Elisa Tino

Un micro-RNA per una nuova terapia contro il cancro al fegato

Cellule canceroseUn gruppo di ricercatori di Boston ha pubblicato su Cell uno studio su una nuova potenziale terapia per  il cancro al fegato.

Trattando dei  topi con una sostanza cancerogena la dietilnitrosamina (DEN) si attiva nelle cellule del  fegato un circuito molecolare che determina uno stato infiammatorio che porta al tumore.

Nel circuito sono coinvolte varie molecole tra cui mir-124 e HNF4α.  Mir-124 è un microRNA, piccola molecola di RNA non tradotta in proteina, che svolge ruoli regolatori. HNF4α  è un fattore trascrizionale coinvolto nella formazione e funzione delle cellule epatiche.

Quando HNF4α è soppresso si ha uno stato di infiammazione delle cellule che viene alimentato tenendo inattivo questo fattore. I ricercatori hanno pensato che la somministrazione di mir-124 potesse ridurre il circuito infiammatorio. Infatti trattando i topi, che avevano sviluppato il tumore al fegato, con mir-124 è stata osservata una riduzione del tumore e le cellule tumorali sono state indotte alla morte, senza avere effetti tossici su altri organi.

I ricercatori hanno visto che tale circuito è perturbato anche nel carcinoma epatocellulare umano. La possibilità di manipolare questo meccanismo permetterebbe quindi di avere una nuova strategia contro il cancro al fegato.

Elisa Tino

Persone con memoria eccezionale

Persone con memoria eccezionale
Persone con memoria eccezionale

Un’esperta in studi sulla memoria presso l’università di Hull, cerca in Inghilterra persone con una memoria formidabile. Lo scopo è verificare se si tratti di una rara condizione nota come  ipertimesia ed eventualmente poter coinvolgere tali individui nelle ricerche volte a chiarire i meccanismi alla base della conservazione e dell’accesso ai ricordi.

Infatti l’ipertimesia o memoria autobiografica superiore è stata documentata finora solo in una ventina di persone, tutte negli USA. I soggetti con tale capacità riescono a ricordare con precisione tutti gli eventi passati. Basta ad esempio una data per richiamare nella loro mente anche minimi particolari.

Questa condizione è stata descritta per la prima volta nel 2006, quando alcuni ricercatori dell’università della California pubblicarono su Neurocase i dati su una donna, che ricordava in dettaglio molto del suo passato, per esempio cosa avesse mangiato in un dato giorno di molti anni prima.

Da allora i ricercatori statunitensi sono entrati in contatto con molte persone che affermavano di ricordare tanti avvenimenti del passato ed in alcuni di questi soggetti è stata effettivamente riscontrata l’ipertimesia. A novembre all’incontro annuale della Society for Neuroscience sono stati mostrati i dati preliminari dello studio condotto su questi individui. Tale analisi dimostrerebbe che alcune parti del cervello sono più grandi nelle persone con ipertimesia, rispetto ad un gruppo di controllo. Le regioni cerebrali interessate sono connesse alcune con la memoria autobiografica ed altre con i disturbi ossessivi compulsivi (DOC). A nessuno dei soggetti analizzati sono stati diagnosticati i DOC. Gli studi continuano per capire cosa e come accade quando la memoria funziona ad alti livelli.

 

Microsfere biodegradabili per la formazione di cartilagine

E' stata ricostruita in vitro la cartilagine

Presso la Case Western Reserve University a Cleveland è stato svolto uno studio, pubblicato su Journal of controlled release, riguardante la ricostruzione della cartilagine in vitro.

In questo lavoro vengono utilizzate microsfere di gelatina biodegradabile contenenti un fattore (TGF-β1) in grado di indurre il differenziamento di cellule staminali mesenchimali umane in condrociti, le cellule che formano la cartilagine.

Sono stati utilizzati foglietti di cellule staminali autoassemblanti in cui  sono state incorporate le microsfere.  Alcuni enzimi prodotti dalle cellule sono stati in grado di degradare le microsfere permettendo il rilascio e l’azione del TGF-β1. Analisi istochimiche e biochimiche effettuate sui foglietti, dopo tre settimane in piastra,  hanno dimostrato che  le cellule trattate formano un tessuto simile alla cartilagine e presentano miglioramenti rispetto ai foglietti non trattati con le microsfere, ma solo con TGF-β1 esogeno.

Infatti i suddetti  campioni risultano più omogenei nella struttura, producono più  collagene  di tipo 2, la proteina più abbondante del tessuto cartilagineo articolare e più GAG (glucosaminoglicani), componenti della matrice cartilaginea. Questo approccio è molto più rapido rispetto alle colture cellulari e potrebbe permettere in futuro un trattamento personalizzato nella ricostruzione della cartilagine.

Elisa Tino

Volontari per la scienza? Ecco le iniziative!

Diventa
Volontario scientifico online: partecipare a ricerche sulle balene? Si può!

Chi non ha mai desiderato diventare un esploratore? Non occorre andare lontano, basta spirito di osservazione, un pochino di curiosità e ciò che può presentarsi ai nostri occhi altro non è che un mondo meraviglioso. Ne sono consapevoli i più dei 30.000 iscritti alla community Gigapan, “uniti dall’interesse per la scoperta, la comunicazione e l’esplorazione”.

I “Gigapans” sono immagini digitali con bilioni di pixel ottenibili con una macchinetta digitale e precisi supporti robotici che sfruttano ed utilizzano le stesse tecnologie impiegate dalla Nasa per catturare immagini su Marte.

Per gli appassionati di foto panoramiche in gigapixel dal 19 al 25 dicembre ci sarà la seconda parte di un’iniziativa, attivata a maggio 2011,  “per aiutare la community Gigapan ad esplorare documentare e celebrare la diversità delle forme di vita nei loro habitat locali”.

Lo scopo è  catturare con l’obiettivo specie di animali e piante nelle vicinanze di luoghi frequentati  abitualmente come scuole, università, lavoro, etc. Le informazioni per partecipare sono disponibili  sul sito http://science.gigapan.org/.

Tuttavia, questa, è solo una delle tante proposte di “Citizen Science”, la scienza a portata del cittadino, che apre le porte a collaborazioni e progetti scientifici e tecnologici caratterizzandosi per la sua internazionalità in quanto la partecipazione è su scala mondiale e via telematica.

Bastano il computer e la connessione ad internet, un pochino di praticità, e sarà possibile inviare i propri progetti direttamente online.

Inoltre si può scegliere di partecipare attivamente diventando, ad esempio, classificatori volontari di galassie in Galaxy Zoo (http://www.galaxyzoo.org/),  osservatori del mondo naturale nel Great Sun- flower project (http://www.greatsunflower.org/) o collaborando nello studio sulla comunicazione delle balene con il  (http://whale.fm/tutorial).

Altresì si può decidere anche di partecipare “passivamente” mettendo a disposizione il proprio pc  quando non lo si utilizza, come nel progetto Go fight against malaria. In questo progetto iscrivendosi alla World Community Grid (http://www.worldcommunitygrid.org/), nata da  un’iniziativa dell’IBM International Foundation, vengono assegnati piccoli compiti ad ogni pc connesso riducendo il tempo necessario per svolgere il lavoro.

La World Community Grid viene utilizzata in questo caso dagli scienziati dell’Istituto di ricerca Scripps in California per simulazioni di interazioni tra milioni di diversi composti chimici e proteine bersaglio che sono utilizzate dal parassita della malaria per sopravvivere e  predirne così  la potenzialità nel combattere la malattia.

Elisa Tino