Quando a corteggiare è la femmina

Scritto da:
Redazione
Durata:
1 minuto

Il capovolgimento dei ruoli sessuali in una specie di uccello limicolo.

Nella maggior parte delle specie animali spetta ai maschi l’arduo compito di investire molto tempo ed energia nel corteggiamento delle femmine, mettendosi in mostra con lotte che servono ad affermare la forza dell’individuo alfa, come ad esempio si osserva nei cervi e nei leoni, oppure compiendo “doni nuziali”, come accade nel martin pescatore intento a donare un pesce alla potenziale compagna, o esibendo i propri caratteri attraenti nei display di corteggiamento, come avviene nel pavone intento ad affascinare la partner con la sua incantevole ruota di penne colorate.

Actitis macularia, intento ad uscire dall’acqua, probabilmente dopo una soddisfacente “battuta di caccia”. (Wikimedia)

Tuttavia, questa non è una regola ferrea, per cui si può notare facilmente qualche eccezione in cui è la femmina a prendere le redini del gioco. E’ questo il caso del piro piro macchiato (Actitis macularia), un uccello limicolo diffuso nelle zone umide di gran parte dell’America e dell’Europa. In questa specie, infatti, ha luogo una vera e propria inversione dei ruoli sessuali, tanto che le femmine assumono un comportamento che in altre specie è riservato esclusivamente ai maschi: precedono il maschio nei territori riproduttivi, competono tra loro con veemenza per la conquista dell’”home range nuziale”, difendono quest’ultimo dall’intrusione di altre femmine e avviano per prime il corteggiamento quando un maschio si avvicina.

Inoltre un’altra particolarità del piro piro macchiato è che le femmine sono poliandriche, ovvero traggono numerosi vantaggi dall’accoppiarsi con più maschi. Quest’ultimi, invece, si assumono completamente le responsabilità parentali, accudendo da soli le covate all’interno del territorio della compagna, che nel frattempo è in attesa di accoppiarsi con un altro maschio.

Ma perché quello dei piro piro sembra proprio essere un mondo a rovescio?

Come sostiene Lewis W. Oring, un ricercatore americano che ha studiato a lungo questi uccelli, l’unica spiegazione a questi comportamenti sta nel fatto che nel piro piro macchiato le femmine non solo non possono deporre più di quattro uova per covata, ma non riescono nemmeno a regolarne le dimensioni in relazione alla quantità di risorse disponibili e questo fatto le rende incapaci di deporre meno uova in condizioni ecologiche sfavorevoli. Ecco, quindi, che l’unico modo che hanno per incrementare sia la fitness, ovvero il proprio potenziale riproduttivo, che le riserve di cibo è proprio quello di trovare più compagni a cui delegare interamente le cure parentali.

Quella del piro piro macchiato è una delle poche specie in natura in cui la fitness della femmina è limitata più dal numero di maschi con cui essa si accoppia che dal numero dei suoi gameti.

Anita Bergamo

Bibliografia:

Oring, L. W., Reed, M. J., Alberico, A. J. (1994). Mate acquisition tactics in polyandrous spotted sandpipers (Actitis macularia): the role of age and experience. Behavioral Ecology, 5 (1), 9-16.

Oring, L. W., Reed, J. M., Colwell, M. A., Lank D. B., Maxson, S. J. (1991). Factors regulating annual mating success and reproductive success in spotted sandpipers (Actitis macularia). Behavioral Ecology and Sociobiology, 28 (6), 433-442.

Oring, L. W., Reed, J. M., Maxson, S. J. (1994). Copulation patterns and mate guarding in the sex-role reversed, polyandrous Spotted Sandpiper, Actitis macularia. Animal Behaviour, 47 (5), 1065-1072.