Stretta correlazione tra precipitazioni globali e riscaldamento globale

Scritto da:
Leonardo Debbia
Durata:
1 minuto

Un nuovo studio condotto da Kate Marvel e Céline Bonfils, scienziate del Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL), organo di ricerca presso l’Università della California, dimostra che i cambiamenti delle precipitazioni, sia sui mari che sulle terre, sono direttamente connessi con le attività umane e non possono essere attribuiti semplicemente alla variabilità naturale.

Uno studio conferma che i cambiamenti osservati nelle precipitazioni a livello globale sono direttamente correlati con le attività umane (credit: Alina Isakovic / Fotolia).

I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Proceedings of the National Academy of Sciences.

Le emissioni di gas a effetto serra producono un innalzamento delle temperature medie globali e riducono lo strato di ozono nell’atmosfera, influendo sulla intensificazione e sulla distribuzione delle precipitazioni a livello mondiale attraverso due meccanismi.

In primo luogo, l’aumento delle temperature porta ad una intensificazione del ciclo idrologico (movimenti termodinamici). In secondo luogo, i cambiamenti nei modelli di circolazione atmosferica porta a spostamenti verso i poli delle rotte seguite dalle tempeste e delle zone secche subtropicali, nonchè ad un ampliamento della fascia tropicale (variazioni dinamiche).

L’aumento delle temperature tende infatti a rendere ancor più piovose le regioni già umide e ancor più aride quelle già secche.

“Si è osservato che entrambi questi cambiamenti si verificano contemporaneamente nelle precipitazioni globali e questo non può essere spiegato con la sola variabilità naturale”, ha affermato l’autrice principale dello studio, Kate Marvel. “Esistono influenze esterne e vanno ricercate soprattutto nei gas ad effetto serra”.

Il team ha confrontato i modelli di previsione con le osservazioni del Global Precipitation Climatology Project, che vanno dal 1979 al 2012, scoprendo che la variabilità naturale (come accade per El Nino e La Nina) non tiene conto dei cambiamenti nei modelli delle precipitazioni globali.

Mentre nelle fluttuazioni naturali si possono avere intensificazioni o spostamenti delle precipitazioni verso i poli, è molto raro che i due effetti, in natura, si verifichino insieme.

“Invece, gli effetti combinati artificialmente dell’aumento dei gas serra e della riduzione dell’ozono stratosferico tendono ad una intensificazione e ad una ridistribuzione delle precipitazioni globali”, ha detto Céline Bonfils, l’altra autrice del LLNL. “L’aver potuto osservare i due effetti agire contemporaneamente è una prova consistente dell’influenza esercitata dagli esseri umani sulla precipitazione globale”.

Marvel e Bonfils hanno identificato un modello che caratterizza la risposta simultanea sulla posizione e intensità di una precipitazione a seguito di una sollecitazione esterna.

“La maggior parte della nostra ricerca si è concentrato sull’azione isolata di ciascun cambiamento, termodinamico o dinamico, osservato da solo. Osservando poi i due meccanismi agire insieme, si è ottenuto un modello di cambiamento nelle precipitazioni che si adatta alla perfezione al modello di cambiamento che ci si può aspettare possa essere causato dall’uomo”, afferma Marvel.

Leonardo Debbia
17 novembre 2013