Rintracciati embrioni di oltre 500 milioni di anni fa

Scritto da:
Marco Ferrari
Durata:
1 minuto

Il Cambriano è un periodo in cui la maggior parte dei moderni phylum del regno animale fanno la loro prima apparizione. L’esplosione di vita di quel periodo, e la fortunata scoperta di fossili ben conservati dell’epoca, possono fornirci scorci interessanti di biologia evolutiva. La maggior parte dei fossili permettono l’analisi della struttura degli organismi, che può dare ai ricercatori immagini precise di questi organismi preistorici.

Studio della morfologia dell'esoscheletro di un trilobite risalente al Cambriano medio. Un esemplare fossile ben conservato ha subito un processo di mineralizzazione che in casi particolarmente fortunati può riguardare anche i tessuti molli, in genere irrintracciabili. Fonte Wikipedia.
Studio della morfologia dell’esoscheletro di un trilobite risalente al Cambriano medio. Un esemplare fossile ben conservato ha subito un processo di mineralizzazione che in casi particolarmente fortunati può riguardare anche i tessuti molli, in genere irrintracciabili. Fonte Wikipedia. 

Ora, i ricercatori hanno trovato rari embrioni fossilizzati quasi sconosciuti in precedenza. I loro metodi di studio possono aiutare a migliorare l’interpretazione della storia evolutiva.

Embrione fossile del Cambriano. La struttura poligonale sulla superficie potrebbe essere indicativa dello stadio di blastula (uno stadio di sviluppo embrionale).Credit: Broce et al.
Embrione fossile del Cambriano. La struttura poligonale sulla superficie potrebbe essere indicativa dello stadio di blastula (uno stadio di sviluppo embrionale).Credit: Broce et al.

“Prima del Proterozoico superiore/Cambriano, gli organismi erano unicellulari e semplici” afferma James Schiffbauer, assistente di scienze geologiche alla Missouri University. “Il periodo Cambriano, tra 540 e 485 milioni di anni fa, ha inaugurato l’avvento delle conchiglie. Nel corso del tempo, conchiglie ed esoscheletri fossilizzati, hanno fornito agli scienziati indizi sul modo in cui gli organismi proliferavano milioni di anni fa. La protezione delle conchiglie ha permesso di fornirci l’integrità strutturale degli organismi. Il mio lavoro si concentra appunto su quegli organismi, i cui tessuti molli sono molto difficili da rintracciare in quanto di difficile conservazione e quindi non altrettanto abbondanti.”

Schiffbauer e il suo team, tra cui Jesse Broce, uno studente di dottorato “Huggins Scholar” presso il Dipartimento di Scienze Geologiche, stanno ora studiando embrioni fossilizzati nelle rocce che offrono una rara opportunità per studiare le origini e biologia dello sviluppo dei primi organismi durante l’esplosione del Cambriano.

Broce ha raccolto fossili del Cambriano inferiore nella formazione detta di “Shuijingtuo” nella provincia di Hubei della Cina del Sud e analizzato campioni per determinarne la composizione chimica.

I fossili dei tessuti molli hanno modelli chimici diversi rispetto ai resti scheletrici, e hanno permesso ai ricercatori di identificare i processi che hanno contribuito alla loro conservazione.

E’ importante capire come si sono conservati i fossili, perché i loro “trucchi chimici” possono anche offrire indizi sulla natura dei tessuti originali degli organismi ” ha dichiarato Schiffbauer.

“Qualcosa evidentemente è andato storto in questi fossili”, ha detto Schiffbauer. “La nostra terra ha un buon modo di liberarsi dei resti degli organismi morti. Ma in questi casi i meccanismi di decomposizione delle cellule non hanno funzionato, e questi tessuti molli potrebbero essersi in qualche misura preservati. Studiando i fossili che abbiamo raccolto, ne abbiamo scoperti ben oltre 140 di forma sferica, alcuni dei quali includono funzionalità che ricordano embrioni allo stadio di divisione, sostanzialmente congelati nel tempo.”

Gli embrioni fossilizzati che i ricercatori hanno scoperto, erano significativamente più piccoli di altri embrioni fossili dello stesso periodo, suggerendo che gli stessi possano rappresentare un organismo ancora non descritto.

Ulteriori ricerche si concentreranno sull’individuazione dei progenitori di questi embrioni, e della loro posizione evolutiva.

Schiffbauer ed i suoi colleghi hanno pubblicato la relativa ricerca sul Journal of Paleontology.

Marco Ferrari
27 aprile 2014