Piume… di dinosauro.

Scritto da:
Carla Basile
Durata:
1 minuto

Erano i mitici anni ’90. Era il tempo dei film non ancora incentrati esclusivamente sugli effetti speciali. Si raccontavano storie, si seguivano trame di storie possibili e impossibili. Era il tempo in cui fu trasposto sullo schermo il mitico racconto di Michael Crichton: Jurassic Park.

Archaeopteryx
Incredibile ma vero quanto un semplice film, entrato nella storia del cinema, abbia determinato l’aumento di iscrizioni ai corsi di paleontologia, in quegli anni e nei successivi.
In molti infatti grazie al film hanno cominciato ad appassionarsi a quelle che prima erano considerate solo creature di un remoto passato, che erano nella fantasia dei più piccoli e che presto hanno avuto molta più attenzione anche da parte dei ricercatori.
La paleontologia è spesso considerata solo uno studio su ciò che è stato, qualcosa di estinto, che non è più. La visione negli anni cambia, la paleontologia entra con merito tra le scienze che studiano ciò che è stato a favore di ciò che è nel presente, soffermandosi sugli aspetti della vita sulla Terra in ere remote, ma che non per questo non trova un collegamento con l’era attuale.
Non è lo studio di cose morte, ma di esseri viventi che un tempo erano ‘dominatori e non’ del mondo che tuttora abitiamo; la paleontologia è soprattutto lo studio dei fossili di piante e organismi di milioni di anni fa che ci aiutano a capire fenomeni più ampi come i cambiamenti climatici avvenuti sulla Terra, le estinzioni di massa, le evoluzioni nei moderni esseri viventi.
Subito il pensiero va ai protagonisti di questa disciplina: i dinosauri.
I famigerati rettili hanno cominciato ad attrarre sempre più l’attenzione degli scienziati, che, come anche suggerito nel film dal professor Grant, non sarebbero completamente estinti ma sopravvivono tuttora come uccelli.

Quella che all’inizio poteva sembrare solo una teoria fantascientifica, che ancor oggi in molti si sorprendono nel sentire, è invece una teoria provata e sostenuta da molti studiosi del settore.
Tutto comincia dai fossili, che si trovano quasi esclusivamente in rocce sedimentarie, che si formano dalla compattazione di sabbia, limo, fango e materiale organico. In genere i fossili si cercano in rocce sedimentarie che sono state depositate sui continenti principalmente da fiumi e torrenti o nei laghi in cui i flussi d’acqua sfociano, ma non mancano però anche i ritrovamenti di fossili nel deserto.

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Nel 1861 il ritrovamento del fossile, nei depositi calcarei bavaresi di Solnhofen, di quello che fu chiamato Archeopterix, insieme ai successivi, ha accreditato l’ipotesi della discendenza degli uccelli dai dinosauri. Esso si sarebbe infatti posizionato a metà strada tra le due classi. Nel 1970 il paleontologo John Ostrom a seguito di diverse somiglianze anatomiche tra dinosauri e uccelli mostrate dall’esemplare fossile sostenne che tutti gli uccelli attuali discendano dai dinosauri teropodi e che Archaeopteryx fosse il perfetto “anello mancante”.
La novità è che i fossili di Archaeopteryx infatti mostrano la presenza di penne molto sviluppate ed evolute, simili a quelle dei moderni uccelli, ma l’esemplare non è l’unico a mostrare questa sorprendente caratteristica. Ad oggi infatti sono stati ritrovati diversi altri fossili di diverse altre specie che hanno confermato questa teoria, molti dei quali ritrovati in Cina e che apparterrebbero a dinosauri piumati.
Ma questi dinosauri piumati sarebbero stati in grado di volare?
Nel 2010 in un articolo pubblicato su Science ecco la risposta dei ricercatori Robert L. Nudds e Gareth Dyke che a seguito dall’analisi dei rachidi delle piume primarie di Confuciusornis e Archaeopteryx in relazione al loro peso corporeo sostengono che i rachidi fossero più sottili e deboli rispetto a quelli degli odierni uccelli e che dunque queste specie non fossero in grado di effettuare il volo battente.

Non si fa attendere la risposta degli altri ricercatori, tra cui Xiaoting Zheng, Xing Xu et al. che all’ipotesi sopracitata oppongono l’idea che le stime effettuate vadano rivalutate e aprendo alla possibilità del volo da parte di questi esemplari.

Quali che siano le reali capacità dell’Archeopterix, del Confuciusornis e delle altre specie di dinosauri piumati ritrovati è certo che lo scenario aperto dal loro ritrovamento è incredibilmente affascinante e che di certo i dinosauri non sono più visti ormai da tempo come estinti, ma come esseri tuttora viventi negli odierni uccelli.

(Robert L. Nudds, Gareth Dyke. Narrow Primary Feather Rachises in Confuciusornis and Archaeopteryx Suggest Poor Flight Ability. Science 14 May 2010, Vol. 328, Issue 5980, pp. 887-889, DOI: 10.1126/science.1188895).

(Comment on “Narrow Primary Feather Rachises in Confuciusornis and Archaeopteryx Suggest Poor Flight Ability”. Xiaoting Zheng, Xing Xu, Zhonghe Zhou, Desui Miao, Fucheng Zhang, Science  15 Oct 2010. Vol. 330, Issue 6002, pp. 320. DOI: 10.1126/science.1193223).