Italia….molto più di 150 anni!

Scritto da:
Ubaldo Betocchi
Durata:
1 minuto

1- Fu così che tutto ebbe inizio…..

Per comprendere la storia (e la geologia) della nostra nazione dobbiamo ricollegarla alla storia e all’evoluzione del bacino del Mediterraneo, e in generale a quella di tutte le terre emerse. Tutto iniziò circa 230 milioni di anni fa nel Triassico, la prima epoca dell’Era Mesozoica.

Le attuali masse continentali (Nord e Sudamerica, Africa, Europa, Asia, Australia e Antartide) erano riunite in un megacontinente chiamata Pangea (dal greco pàn = tutto e ghè = terra), circondato su tutti i lati da un unico grande oceano, chiamato Panthalassa.
Il super-continente era suddiviso in due tronconi da un golfo posizionato ad est, di forma grossomodo triangolare, nel quale l’oceano primordiale penetrava profondamente: la Tetide. Alla fine del Triassico (210 milioni di anni fa circa) la nostra futura Italia era in mezzo a questo mare, generalmente assai basso ma attraversato da alcuni solchi profondi e qua e là occupato da aree lagunari soggette a forte evaporazione con precipitazioni di sali. Le uniche zone in condizioni francamente continentali si trovavano probabilmente nella Toscana tirrenica (tra Pisa e l’Argentario) e più a ovest (Sardegna) dove si passava al continente vero e proprio. Per il resto esistevano vaste piane marine costiere e paludi dominate da periodiche inondazioni, oppure basse lagune fortemente soggette ad evaporazione con formazione di grossi spessori di salgemma, anidride e gesso.

Nelle piane di marea si depositavano sedimenti carbonatici oggi rappresentati da grossi spessori di dolomie stratificate (e.g. Dolomia Principale) che ritroviamo affioranti un po’ in tutto l’arco Alpino e Appenninico.

I fondali marini erano popolati da grossi molluschi, i megalodonti, che avevano sviluppato un tipico apice piegato ad uncino per meglio ancorarsi al sedimento molle in cui erano parzialmente infossati. Le piane di marea erano invece colonizzate da vasti tappeti di alghe cianofitiche chiamate stromatoliti. Oggi ritroviamo abbondanti fossili di questi organismi inglobati negli spessi strati della Dolomia Principale.

Tuttavia megalodonti e stromatoliti non erano i soli frequentatori di questi ambienti: le molli superfici fangose erano attraversate da numerosi tetrapodi che, arrancando, lasciavano tracce del loro passaggio sulle piane tidali. Esempi di queste impronte sono state rinvenute nei Monti Pisani (Toscana), nei pressi di Lerici (La Spezia), nelle Dolomiti e nelle Alpi Carniche. Ma i dinosauri non si spostavano solo a piedi, infatti nelle rocce triassiche della Carnia e della provincia di Bergamo sono stati rinvenuti fossili di pterosauri.

[Continua…]
Ubaldo Betocchi