Il rospo smeraldino

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Redazione
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Il rospo smeraldino (Bufo viridis) misura all’incirca 7 cm, ed è più piccolo del rospo comune (Bufo bufo). Il colore del dorso può variare dal bianco al marrone, con la presenza costante di chiazze verdi. Oggi, il Bufo viridis è distribuito ampiamente in tutta l’Europa, l’Asia e l’Africa settentrionale. Tuttavia,  le analisi dei fossili trovati nel deposito di Cueva Victoria a Cartagena (Murcia), hanno confermato, per la prima volta, la presenza del rospo smeraldino nel sud-est della Spagna, verso la fine del Pleistocene inferiore (più di 1,1 milioni di anni fa), nelle province di Granada, Murcia e Castellòn.  “Circa le 500 ossa fossilizzate documentano l’intero scheletro del rospo e forniscono indiscutibili prove osteologiche che possono essere inequivocabilmente attribuite a questa specie”, spiega Hugues-Alexandre Blain, uno degli autori dello studio e ricercatore della preistoria nel Dipartimento di Rovira i Virgili University (URV) a Tarragona. Lo studio, pubblicato su Comptes Rendus Palevol, spiega che in quell’epoca l’anfibio apparteneva ad una sottospecie diversa da quella dei rospi verdi di oggi.

Fino ad oggi la sua presenza non era mai stata documentata nella penisola iberica: “Anche se la penisola ha condizioni ecologiche molto favorevoli, la specie è stranamente assente”, afferma l’esperto. “La sua distribuzione è delimitata dal confine tra Italia e Francia. In Spagna, si trova solamente nelle isole Baleari, dove si crede sia arrivato recentemente,  introdotto forse dai Fenici provenienti dal Nord Africa”, conclude Blain. Ma il perché della scomparsa della penisola Iberica non è ancora chiaro. Ci sono diverse teorie riguardo le cause che hanno portato il rospo a scomparire dalla penisola durante il Pleistocene. “Una delle spiegazioni più plausibili sarebbe il notevole cambiamento climatico, con particolare riferimento al freddo che ha avuto luogo all’incirca un milione di anni fa” spiega lo scienziato.

Alexander Travisi – Ercole Sarno