Giraffe: nuove scoperte sulla loro distribuzione

Scritto da:
Maria Carmen Giuditta
Durata:
1 minuto

La giraffa è uno degli animali più affascinanti dall’Africa, un simbolo della savana ed elemento fisso dell’agenda di un safari.Poiché esistono pochi studi a riguardo, la sua storia evolutiva è rimasta per lungo tempo misteriosa.

Esemplari di giraffa sudafricana presso Kruger park in Sudafrica. Foto di M.C.Giuditta ed E. Lorenzo
Esemplari di giraffa sudafricana presso Kruger park in Sudafrica. Foto di M.C.Giuditta ed E. Lorenzo

Si conosce che in Africa è presente una sola specie di giraffa, Giraffa camelopardalis, alla quale appartengono nove sottospecie distribuite nel continente africano. Uno studio condotto da un team di ricercatori del Senckenberg Research Institute and Natural History Museum dà alla luce nuove conoscenze riguardo il loro genoma e la loro distribuzione.

Particolarmente studiate sono state le due sottospecie più meridionali: la giraffa dell’Angola (Giraffa camelopardalis angolensis) e la giraffa sudafricana (Giraffa camelopardalis giraffa). Riguardo la distribuzione delle due sottospecie, si era a conoscenza che la giraffa dell’Angola fosse diffusa nelle zone del confine meridionale fra Angola e Zambia, nel Botswana settentrionale e in gran parte del nord est della Namibia; mentre si era consapevoli che la giraffa sudafricana fosse presente nella parte meridionale del Botswana, in Zimbawe e a sud del Mozambico.

Giraffe sudafricane presso Kruger park in  Sudafrica. Foto di M.C.Giuditta ed  E. Lorenzo.
Giraffe sudafricane presso Kruger park in Sudafrica. Foto di M.C.Giuditta ed E. Lorenzo.

Alla luce del nuovo studio, le aree di distribuzione risultano essere molto più complesse. Sorprendentemente si è scoperto che la giraffa sudafricana è presente più a nord di quanto si pensasse. Infatti vive anche nel nord est della Namibia e nel nord del Botswana. Mentre la giraffa dell’Angola è presente anche nel nord ovest della Namibia e nella parte meridionale del Botswana. Ancora più sorprendente, a detta da Friederike Bock, autore dello studio e ricercatore del Biodiversity and Climate Research Centre (Bik-F) è la presenza di entrambe le sottospecie nel Kalahari game reserve, dove entrambi vivono da un lato all’altro della riserva.

Secondo i ricercatori, il fatto che due sottospecie distinte geneticamente possono vivere insieme nella stessa regione geografica, potrebbe essere dipeso da una separazione geografica precoce. Ciò può essere spiegato dalle condizioni geografiche che prevalsero approssimativamente da 500000 a 2 milioni di anni fa, quando la catena montuosa ad est della Rift Valley stava affondando e creava vaste zone umide e laghi, come il paleolago Makgadikgadi. In accordo con il prof. Dr. Axel Janke del Bik-F “ questi larghi corpi d’acqua possono aver separato le popolazioni per lunghi periodi di tempo. Inoltre, le femmine delle giraffe probabilmente non migrarono su lunghe distanze, contribuendo così ad una chiara separazione delle linee materne.” Oggi, non esistono più barriere geografiche che impediscono la mescolanza di entrambe le sottospecie. Un’indagine di questi processi è comunque oggetto di ulteriori analisi genetiche.

Esemplare di giraffa dell’Angola.
Esemplare di giraffa dell’Angola.

Al fine di potenziare le misure di protezione per le giraffe, è stato creato un profilo del DNA mitocondriale delle sottospecie usando campioni di tessuti di 160 giraffe di varie popolazioni lungo l’intero continente africano. Tale profilo del DNA mitocondriale, ereditato dalla linea materna, spiegherebbe le relazioni genetiche che esistono tra le varie sottospecie di giraffa. Inoltre, la raccolta di ulteriori dati sulla loro distribuzione e nuove analisi genetiche permetterebbero di mettere in atto le dovute misure per la conservazione della specie.

Maria Carmen Giuditta
2 dicembre 2014