Anche gli insetti hanno atteggiamenti cavallereschi

Scritto da:
Adele Guariglia
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1 minuto

Molti sapranno che in tante specie d’insetti, dopo l’accoppiamento, il maschio resta a lungo con la femmina, condividendone la tana; si è sempre pensato che i maschi restassero con la femmina per impedirecoccinella l’accoppiamento con altri esemplari, controllandola con comportamenti aggressivi. Ma secondo una nuova ricerca condotta dai ricercatori dell’Università di Exeter, in realtà questo comportamento è dovuto ad un gesto di cavalleria.

Dopo oltre 200.000 ore di riprese a raggi infrarossi, per tre stagioni riproduttive, i ricercatori hanno potuto confermare nei Grilli il comportamento aggressivo verso altri maschi concorrenti, ma non hanno individuato nei maschi alcun comportamento aggressivo o di limitazione nei confronti delle loro compagne. Hanno, invece, scoperto che il maschio rischia addirittura la propria vita per proteggere la femmina , ponendosi avanti di fronte all’attacco di predatori per far fuggire prima la compagna dalla tana. 

“Le relazioni tra grilli sono piuttosto diverse da quelle che avevamo assunto tutti. Invece di essere vittima di bullismo dai loro compagni, sembra che le femmine vengano in realtà protette. Potremmo anche descrivere i maschi come ‘cavallereschi’ “, ha detto Rolando Rodriguez-Muñoz, che con i colleghi firma un articolo su Current Biology . “Maschi e femmine da soli hanno un tasso di predazione simile, ma quando sono in coppia, i maschi vengono uccisi molto più frequentemente mentre le femmine riescono quasi sempre a sopravvivere agli attacchi dei predatori.”

Per dar vita alla ricerca, i ricercatori hanno incollato sul dorso degli insetti delle targhette identificative, mentre per ogni esemplare è stato prelevato un minimo campione di tessuto da una zampa in modo da poter stabilire la firma genetica. Così è stato possibile controllare minuziosamente la vita ed i comportamenti, inclusi i tempi di accoppiamento, il numero di partner ed il tempo che trascorrevano insieme, la frequenza delle lotte quando un altro maschio si avvicinava alla tana già occupata da un altro maschio. Una ricerca che sottolinea come non tutti i comportamenti apparentemente aggressivi degli insetti nei confronti delle femmine, sia segno di cattiveria e di sottomissione.