Enigmatica struttura nel Mare di Galilea

Scritto da:
Leonardo Debbia
Durata:
1 minuto

Il Mare di Galilea, chiamato anche Lago di Tiberiade o di Gennesaret, con i suoi 53 chilometri di coste è il più grande lago d’acqua dolce dello Stato di Israele.

E’ situato 213 metri sotto il livello del mare ed ha una profondità  massima di 43 metri.

Veduta del Lago di Tiberiade (fonte: web)
Veduta del Lago di Tiberiade (fonte: web)

Per le numerose citazioni nei Vangeli, è conosciuto quale luogo di molti episodi legati alla presenza e alla predicazione di Gesù. Per citarne solo due, la moltiplicazione dei pani e dei pesci e Gesù che si presenta ai discepoli camminando sulle acque del lago.

Questo luogo sacro del Cristianesimo attira ora l’attenzione degli archeologi per un altro evento che ha destato perplessità nel mondo scientifico.

Dalle profondità del lago si erge infatti una massiccia struttura circolare, la cui origine è avvolta nel mistero. Lo strano sito, qualora si riuscisse a chiarirne provenienza e significato, potrebbe forse rivelare i segreti dell’antica vita del Medio Oriente.

La struttura, fatta di massi e pietre, ha un diametro di 70 metri ed è stata rilevata casualmente da un sonar a scansione nel 2003, nel corso di una ricerca archeologica di routine.

Immersioni iniziali avevano rivelato solo alcuni dettagli, senza poter fornire alcun elemento per una sicura identificazione.

Il grande cumulo è a forma di cono e giace ad una profondità tra i tre e i 12 metri sotto la superficie dell’acqua, a circa mezzo chilometro dalla riva sud-occidentale del lago. La sua base è sepolta dai sedimenti. Le pietre provengono sicuramente da zone vicine e il peso dell’intera struttura è stato stimato intorno alle 60mila tonnellate.

“E’ molto enigmatico e molto interessante”, ha dichiarato Dani Nadel, un archeologo dell’Università di Haifa, uno dei numerosi ricercatori che intendono risolvere in qualche modo l’enigma. “Il punto fondamentale, però, è che non sappiamo da quanto tempo sia stato eretto, non conosciamo la sua funzione né a che cosa sia collegato. Sappiamo solo che è lì, enorme ed insolito”.

I ricercatori sono del parere che l’unico modo per poter valutare correttamente la struttura sia di poterla esaminare sul posto, attraverso uno scavo subacqueo, ma il processo appare lento e faticoso e potrebbe costare centinaia di migliaia di dollari.

Se uno scavo dovesse essere realizzato, sarebbe comunque il primo nel Mare di Galilea.

Attualmente, in attesa di scoprire cosa si cela là sotto, si stanno raccogliendo fondi che consentano di poter accedere alle pietre sommerse.

Ricostruzione dell’enigmatica struttura rinvenuta nel Lago di Tiberiade (fonte: LiveScience)
Ricostruzione dell’enigmatica struttura rinvenuta nel Lago di Tiberiade (fonte: LiveScience)

In un articolo del Journal of  Nautical Archaeology pubblicato all’inizio di quest’anno, Nadel e colleghi avevano descritto la struttura come asimmetrica, fatta di massi di basalto che non apparivano accumulati casualmente, anche se non presentavano tracce lasciate da strumenti o attrezzi, anche se non erano da considerarsi quasi certamente un accumulo naturale.

Di certo, per il momento, c’è solo il fatto che “pullula di pesci che si aggirano tra i blocchi tutto intorno alla struttura”.

Gli archeologi ritengono tuttavia che la provenienza “sia indicativa di una società complessa, ben organizzata, con competenze e capacità di pianificazione economica”.

Il resto è avvolto nel mistero.

Ytzhak Paz, un archeologo della Israel Antiquities Authority, che è coinvolto nel progetto, ha affermato che sulla base di accumulo dei sedimenti, si potrebbe datare tra i duemila e i 12mila anni, un arco di tempo un po’ troppo ampio per una qualsiasi speculazione.

Comunque, sulla base di altri siti e reperti trovati nella regione, Paz cerca di collocare l’origine del sito in qualche momento nel corso del terzo millennio a.C., ovvero circa 5000 anni fa, anche se ammette che il periodo di tempo è una semplice supposizione, non supportata da prove concrete.

“E’ difficile per noi determinarne l’età, senza che alcun lavoro scientifico sia stato condotto sul cumulo, senza  scavi né sondaggi. Noi non disponiamo di alcun reperto della struttura”, dichiara Paz.

Gli archeologi sono cauti anche nell’azzardare supposizioni sullo scopo della struttura.

Hanno dichiarato che potrebbe trattarsi di un luogo per una sepoltura o un luogo di culto o semplicemente un vivaio per i pesci, una costruzione comune in quella zona, ma evitano di pronunciarsi più specificamente, con così poche informazioni a disposizione.

Non è nemmeno chiaro se la struttura sia stata costruita sulla riva quando il livello del mare era più basso oppure se sia stata costruita sott’acqua, anche se la prima ipotesi appare la più ragionevole.

Un’altra ipotesi, tutta da verificare, è che si tratti dei resti delle mura della città di Bet Yerah che 4000 anni fa era una delle città più fortificate di Israele.

“Fino a quando le ricerche non verranno riprese, non abbiamo altro da aggiungere”, ha dichiarato Nadel. “E’ un mistero; e ogni mistero, in quanto tale, è interessante”, ha concluso laconicamente.

Leonardo Debbia
13 giugno 2013