La gestione dei nidi di Sternula albifrons in Northumberland (UK): un esempio virtuoso

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Redazione
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La colonia di fraticello (Sternula albifrons) nota con il nome di Long Nanny, si affaccia sul Mare del Nord dalla baia di Beadnell, nella contea Northumberland. A mezza via tra i villaggi di High Newton by the Sea e Beadnell, il sito è stato preso in carico e gestito dal National Trust fin dal 1977 ed ospita fino al 2% della popolazione Britannica riproduttiva di questa specie.

Oggi il fraticello è la seconda specie ornitica marina britannica per rarità: gli è stato attribuito uno stato di preoccupazione minima secondo i criteri IUCN, mentre, localmente, alla popolazione Britannica è stato attribuito colore ambra come stato di conservazione nella “List of Birds of Conservation Concern”. Compare inoltre come specie protetta sotto la “Schedule 1” nel “Wildlife and Countryside Act” del 1981.

La vulnerabilità della specie è da ricercarsi principalmente nell’incremento dei membri del pubblico che accedono ed utilizzano le spiagge. I fraticelli si trovano quindi in competizione diretta con gli umani per gli habitat idonei alla nidificazione e risultano influenzati negativamente dalle attività umane. Oltre a questo fattore, concorrono a determinare lo stato di vulnerabilità anche il disturbo causato da animali domestici, la predazione da parte di nemici naturali e il rischio di dilavamento dei nidi a causa di eventi di alta marea.

L’habitat idoneo alla nidificazione si individua in spiagge sabbiose o estuari, entro 2 km dalle aree di pesca, dove siano reperibili piccoli pesci e invertebrati.

I nidi consistono di depressioni superficiali scavate dagli adulti nella sabbia o tra fini ciottoli, dove vi sia poca o nulla vegetazione. Queste aree non vegetate sono spesso quelle inondate durante le tempeste invernali, di conseguenza, i nidi di fraticello si trovano frequentemente molto prossimi o persino al di sotto del livello dell’acqua durante gli eventi di alta marea.

La conservazione di una specie tanto vulnerabile e mobile risulta una sfida fatta di stimoli e difficoltà. La collaborazione di organizzazioni partners, così come il sostegno dello strumento di finanziamento EU LIFE+ Little Tern Recovery Project, risultano essenziali per consentire un’azione in concerto volta a garantire la tutela di un più alto numero di siti idonei alla specie.

Presso la colonia Long Nanny, l’installazione di recinzioni e l’insediamento in situ di cinque rangers per l’intero periodo riproduttivo, risultano una buona misura di controllo del disturbo umano e della pressione predatoria. Azioni più raffinate sono invece necessarie per affrontare il dilavamento dei nidi a causa della cosiddetta “spring tide”, una finestra di qualche giorno in cui la marea è particolarmente alta e che avviene una volta al mese. Questa rappresenta uno degli aspetti di maggiore preoccupazione presso la colonia Long Nanny.

L’intervento di gestione dei nidi che si svolge in questo sito è forse tra i più sorprendenti, soprattutto considerata la bassissima percentuale di abbandono in seguito all’azione. Consiste nel sollevamento del nido all’interno di casse precedentemente riempite di sabbia. Sulle casse, la lieve depressione che rappresenta il nido viene riprodotta manualmente, così come viene ricreata l’area circostante, disseminata di frammenti di conchiglie, alghe o ciottoli. L’operazione consente la geolocalizzazione del nido da parte degli adulti ed il loro successivo ritorno. Le casse vengono poi sollevate su bancali di legno con l’idea che, durante l’evento di alta marea, l’acqua possa scorrere al di sotto del bancale senza urtare la cassa, né bagnare le uova.

I fraticelli tendono a selezionare il sito per il proprio nido ad una certa distanza dalle altre coppie, tuttavia, è stato osservato che tollerano il graduale avvicinamento di altri nidi volto ad allontanare quelli in posizione più vulnerabile dalla linea di alta marea. Sembra che, finché esistono punti di riferimento forti e la posizione reciproca dei nidi è preservata, la percentuale di abbandono sia limitata.


Figura 1: Originale collocazione dei nidi di fraticello sulla spiaggia. (Foto di Freya Blockley)

Quando il mare è agitato e la pressione atmosferica è avversa, il sollevamento dei nidi non è sufficiente e diventa necessario l’intervento dei rangers che raccolgono le uova e i pulcini conservandoli in incubatrice per la durata dell’evento di alta marea. Anche in questo caso la percentuale di abbandono è sorprendentemente bassa.

Figura 2: Estensione del livello di alta marea durante l’evento di spring tide di fine Maggio 2017. (Foto di Freya Blockley).

Appare chiaro come, in una prospettiva a lungo termine, siano necessari interventi che creino autonomia nella specie. Alcuni passi sono stati compiuti in questa direzione. Ne è un esempio la predisposizione di decoys e richiami registrati allo scopo di attirare gli uccelli in siti di nidificazione più elevati rispetto alla linea di marea. Oppure la realizzazione di nuovo habitat riproduttivo attraverso cornici in legno riempite di sabbia che coprono aree erbose non idonee.

Sempre in questa ottica, l’estate passata il National Trust ha acquisito nuovi territori che si estendono sulla riva a Nord del fiume Long Nanny, che costeggia la colonia sfociando nel Mare del Nord. Questi terreni, entro i quali l’accesso al pubblico verrà controllato, sono finalizzati ad incrementare la disponibilità di habitat riproduttivo.

Figura 3: Collocazione dei nidi dopo l’intervento di gestione  in vista della spring tide di fine Giugno 2017. (Foto di Freya Blockley)

Della tutela riservata ai fraticelli giovano almeno altre due specie, che sono target degli interventi di protezione e monitoraggio del National Trust: la sterna artica (Sterna paradisea), con più di 1800 coppie riproduttive ed il corriere grosso (Charadrius hiaticula), con un minimo di 9 coppie riproduttive.

Oltre alla loro, è stata registrata la presenza e sospettata la nidificazione in situ di altre specie tra cui, ad esempio, volpoca (Tadorna tadorna), germano reale (Anas platyrhyncos), saltimpalo (Saxicola torquatus) e migliarino di palude (Emberiza schoeniclus).

Dato che un moderato disturbo umano alla vegetazione possa risultare, in molti casi, in un aumento della biodiversità, l’insediamento dei cinque rangers e lo sfruttamento del sito da parte dei visitatori comportano un aumento delle specie erbacee a fiore rintracciabili nella colonia. Si passa da specie legate a dune sabbiose, quali Cakile maritima, a specie strettamente legate a paludi salmastre come Armeria maritima, fino a specie di grande pregio naturalistico quali quelle appartenenti alla famiglia Orchidaceae.

Ma non è solo da un punto di vista naturalistico che il sito si distingue per importanza. Lo sforzo nel coinvolgimento dei visitatori e la partecipazione di volontari fanno del luogo una destinazione sempre più amata ed un sito che è testimonianza di un impegno difficilmente monetizzabile, che si manifesta nella condivisione di un obiettivo comune volto alla protezione della natura.

Marta Barberis

Bibliografia:

– Arthur B., Barberis M., Blockley F., McKinnon P., Valera M. (2017) Long Nanny Tern Site Report, 2017. Northumberland naturalist.
– BirdLife International (2016) Species factsheet: Sternula albifrons.
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– Research Report 678. BTO, Thetford. bto.org/birdtrends
Wildlife and Countryside Act 1981, schedule 1.
legislation.gov.uk/ukpga/1985/31