Clima tropicale in Antartide. 52 milioni di anni fa sulle coste crescevano le palme.

Scritto da:
Leonardo Debbia
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Una flotta di iceberg alla deriva al largo della costa di Wilkes Land in Antartide. (Integrate Ocean Drilling Program)

Essendo stato previsto per i prossimi decenni un notevole aumento delle temperature terrestri, gli studiosi del clima sono particolarmente interessati ai periodi caldi che si sono succeduti durante le passate Ere geologiche. La conoscenza di questi episodi di riscaldamento globale può essere utilizzata per comprendere meglio il rapporto tra i cambiamento climatici, le variazioni di anidride carbonica nell’atmosfera e la reazione della biosfera terrestre.

Un team internazionale, guidato da scienziati dell’Università Goethe e del Centro di Ricerca sulla Biodiversità  e sul Clima di Francoforte, Germania, ha scoperto una intensa fase di riscaldamento, avvenuta circa 52 milioni di anni fa e accertata attraverso l’analisi di carote di sedimenti estratte dal fondo marino in vicinanza delle coste dell’Antartide, una regione particolarmente importante per la ricerca sul clima.

  Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, dimostra che all’incirca 52 milioni di anni fa sulle coste dell’Antartide esisteva una vegetazione di tipo tropicale, comprendente palme e alcuni rappresentanti del genere Adansonia, gli antenati degli attuali baobab.

  Questi risultati evidenziano l’estremo contrasto tra le condizioni attuali e quelle del passato in Antartide, nonchè la portata globale del riscaldamento avvenuto in concomitanza con gli elevati livelli atmosferici di anidride carbonica di quel periodo.

  Circa 52 milioni di anni fa, infatti, la concentrazione di CO2 nell’atmosfera, responsabile dell’effetto serra sulla Terra, era più che doppia rispetto ad oggi.

  “Se le attuali emissioni di CO2 continuano senza sosta a causa del consumo di combustibili fossili, entro un centinaio di anni le concentrazioni di CO2 nell’atmosfera rischiano di tornare sui livelli del lontano passato” spiega il Prof. Jorg Pross, paleoclimatologo dell’Università Goethe e membro del Centro di Ricerca sulla Biodiversità  e sul Clima di Francoforte. “Attraverso lo studio dei periodi di riscaldamento del clima nel passato aumenta la nostra conoscenza dei meccanismi e dei processi del sistema clima. Questo contribuisce enormemente a migliorare la comprensione del riscaldamento globale attuale”.

  I modelli al computer indicano che il riscaldamento climatico futuro sarà particolarmente evidente alle alte latitudini, in vicinanza dei Poli. Finora, tuttavia, non è stato ben chiaro come gli ecosistemi terrestri in Antartide abbiano risposto in passato ad un clima da effetto serra correlato con le contemporanee alte concentrazioni di CO2 nell’atmosfera.

  Gli scienziati che lavorano con il prof. Pross hanno analizzato campioni di roccia prelevati dal fondo marino al largo della costa di Wilkes Land, nell’ambito del Programma Integrato Ocean Drilling (IODP).

  I campioni di roccia sono datati tra 53 e 46 milioni di anni e contengono pollini e spore fossili che provengono dalla regione costiera antartica. I ricercatori hanno potuto così ricostruire la vegetazione locale del passato in Antartide e di conseguenza accertare la presenza di foreste pluviali tropicali che coprivano la regione costiera antartica 52 milioni di anni fa.

  Le valutazioni degli studiosi mostrano che in quel periodo le temperature invernali sulla costa Wilkes Land dell’Antartide erano più calde di 10 gradi Celsius, nonostante i tre mesi di notte polare. L’interno del continente era invece notevolmente più fresco, con un clima che favoriva la crescita delle foreste pluviali temperate del Sud, caratterizzate da faggi e Araucaria del tipo comune in Nuova Zelanda al giorno d’oggi.

  Ulteriori prove di temperature estremamente miti sono state fornite dalle analisi di composti organici prodotti da batteri del suolo che popolano i terreni lungo la costa antartica.

  Queste nuove scoperte in Antartide implicano anche che la differenza di temperatura fra le basse latitudini e le alte latitudini meridionali durante la fase di effetto serra di 52 milioni di anni fa era significativamente più piccola di quanto si pensasse.

  “Il contenuto di CO2 dell’atmosfera, come ipotizzato per quell’intervallo di tempo, non è sufficiente da solo a spiegare le condizioni quasi tropicali in Antartide”, afferma Pross.

“Sicuramente, un secondo fattore importante da tenere  in considerazione è il trasferimento di calore operato dalle correnti oceaniche calde che allora raggiungevano l’Antartide”.

  Quando la corrente oceanica calda venne a cessare e la costa antartica passò sotto l’influenza di correnti oceaniche più fredde, scomparvero anche le foreste pluviali tropicali, fra cui le palme e i baobab.

      Leonardo Debbia