Habitat del Panda sempre più fragile

Scritto da:
Riccardo Trentin
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Il  panda gigante (Ailuropoda melanoleuca) è considerato da tempo uno dei mammiferi a più alto rischio di estinzione. È stato scelto come simbolo del WWF nel 1961 ed il suo stato di conservazione è un indice degli sforzi globali per la conservazione delle specie.

Esemplare di panda gigante (© Binbin Li)

L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ha recentemente cambiato lo status del panda gigante da ‘in pericolo’ a ‘vulnerabile’ per via di un incoraggiante aumento del numero di individui. Secondo l’ultimo censimento del WWF vi sono 1864 esemplari di panda rimasti. Un tempo il panda viveva in tutta la Cina orientale e meridionale, oltre che nel vicino Myanmar e in parte del Vietnam, ma l’espansione della popolazione umana lo ha confinato nelle foreste di bambù delle montagne cinesi delle province del Sichuan, Shaanxi e Gansu, dove restano popolazioni ridotte e sparpagliate, estremamente difficili da monitorare.

Il team di ricerca guidato da Zhuyan Ouyang e Weihua Xu del Research Center for Eco-Environmental Sciences presso la Chinese Academy of Sciences ha usato immagini satellitari per esaminare i cambiamenti nell’area geografica occupata dal panda dal 1976 al 2013.

Weihua Xu afferma: “Abbiamo riscontrato dei cambiamenti complessi; l’habitat si è ridotto del 4,9% tra il 1976 ed il 2001, da allora è aumentato dello 0,4%. Anche la dimensione media delle patches (porzioni di habitat con particolare composizione e struttura) si sono ridotte del 23% tra il 1976 ed il 2001 e da quell’anno è aumentata solo leggermente.” In generale si può affermare che il ripristino dell’habitat negli ultimi anni non ha compensato la perdita avvenuta nel periodo precedente.

Il grafico mostra come l’habitat del panda è mutato in dimensioni tra il 1976 ed il 2013. (© Nature Ecology & Evolution)

Jianguo Liu della Michigan State University, che ha iniziato nel 1996 lo studio delle dinamiche naturali ed antropiche che hanno portato alla riduzione dell’habitat del panda, sostiene che alcuni cambiamenti avvenuti nella regione popolata dal panda sono incoraggianti. Liu aggiunge: “Abolire alcune attività commerciali che prevedevano lo sfruttamento della foresta, istituire riserve naturali e aiutare i residenti nelle riserve, ha portato beneficio all’habitat. Ma la conservazione è un processo dinamico che vede Uomo e Natura in continua lotta per la sopravvivenza e richiede sforzi continui e nuove soluzioni.

Molti cambiamenti avvenuti in questa regione, anche se di elevata utilità economica, presentano una grande sfida per la conservazione della specie. L’enorme incremento di strade ed altre infrastrutture è il principale fattore di frammentazione dell’habitat del panda. I dati sono impressionanti, dal 1976 al 2013 la densità delle strade è quasi triplicata.

Cambiamenti nella rete stradale nell’areale occupato dal panda. (© Nature Ecology & Evolution)

Per ovviare a questa incessabile frammentazione, il professor Zhiyun Ouang propone l’istituzione di corridoi protetti attraverso i quali sia possibile la migrazione dei panda per evitare l’isolamento di individui e popolazioni.

Riccardo Trentin

Bibliografia:

– Duke University (2017) Panda habitat shrinking, becoming more fragmented: Modern GIS technologies could improve our assessment of the species’ extinction risks. ScienceDaily, 25 September 2017.
– Swaisgood, R., Wang, D. & Wei, F. (2016). Ailuropoda melanoleuca. (errata version published in 2016) The IUCN Red List of Threatened Species 2016: e.T712A102080907. http://dx.doi.org/10.2305/IUCN.UK.2016-2.RLTS.T712A45033386.en.
– Xu, W., Viña, A., Kong, L., Pimm, S. L., Zhang, J., Yang, W., … & Ouyang, Z. (2017). Reassessing the conservation status of the giant panda using remote sensing. Nature Ecology & Evolution, 1
– World Wildlife Fund – worldwildlife.org