Chi vince e chi perde nell’era del global warming

Scritto da:
Maria Carmen Giuditta
Durata:
1 minuto
Pinguini di Adelia
Pinguini di Adelia

Il riscaldamento globale non sempre rappresenta una minaccia per la sopravvivenza delle specie.

Un recente studio dimostra che il riscaldamento climatico, avvenuto alla fine dell’ultima era glaciale (11000 anni fa), abbia favorito la crescita demografica delle popolazioni di pinguini antartici.

Pinguini di Adelia
Pinguini di Adelia

Lo scioglimento progressivo dei ghiacci ha concesso ai pinguini maggiori estensioni di terra libera, facilitando loro sia l’accesso in oceano per la ricerca di cibo, sia la costruzione di nidi per crescere ed allevare i piccoli.

L’attuale riscaldamento climatico potrebbe nuovamente favorire le popolazioni di pinguini antartici?

Pinguini Adelia
Pinguini di Adelia

Secondo lo studio condotto da Gemma Clucas e colleghi dell’università di Southampton e di Oxford e della Wood Hole Oceanographic Institution, sembra che i pinguini avessero già superato brillantemente periodi di riscaldamento naturali. L’attenzione dei ricercatori si è concentrata solo su tre specie: pinguini di Adelia (Pygoscelis adeliae), pinguini dal collare (Pygoscelis antarticus) e pinguini Papua (Pygoscelis papua), le uniche specie insieme al pinguino imperatore in grado di vivere tra i ghiacci e, quindi maggiormente vulnerabili agli effetti del riscaldamento. Dal sequenziamento del DNA, effettuato su campioni di sangue e penne di 537 pinguini delle tre specie, è stato confermato che in passato ci sono stati una crescita delle popolazioni e un aumento di diversità genetica, che ha consentito loro di sopravvivere durante i drastici cambiamenti climatici.

Pinguini dal collare
Pinguini dal collare

“ Di solito pensiamo che i pinguini facciano affidamento sul ghiaccio, ma questa ricerca dimostra che durante l’ultima era glaciale probabilmente c’era troppo ghiaccio intorno all’Antartide per sostenere grandi popolazioni” ha spiegato Gemma Clucas “Così, quando il ghiaccio ha cominciato a sciogliersi circa 11000 anni fa, sono diventati disponibili nuovi siti di nidificazione con accesso al mare, consentendo un’espansione delle popolazioni di tutte e tre le specie.”

Pinguini dal collare
Pinguini dal collare

Attualmente il rapido innalzamento delle temperature, che donerebbe loro ulteriori possibilità di crescita demografica, non sembrerebbe favorirli. Infatti, i rapidi cambiamenti climatici incidono sulle loro risorse alimentari. Il principale alimento dei pinguini è rappresentato dal krill, costituito da piccolissimi crostacei dalle dimensioni di 1-2 cm che vivono in tutti gli oceani, ma che sono maggiormente presenti nelle acque polari. In particolare il krill antartico, nutrendosi delle alghe che vivono sotto la superficie del ghiaccio, risulta in declino a causa dello scioglimento dei ghiacci. Ad aggravare ulteriormente la situazione è la massiccia pesca commerciale del krill, praticata per fornire mangimi per gli allevamenti in acquacoltura e in acquario, per fornire esche per la pesca e di recente viene anche impiegato nelle industrie farmaceutiche.

Pinguini Papua
Pinguini Papua
Pinguini Papua
Pinguini Papua

“Tuttavia, nonostante il riscaldamento attuale apra anch’esso nuove opportunità, il rapido riscaldamento causato dalle attività umane sta creando tra i pinguini un sacco di perdenti e pochi vincitori.” dice Gemma Clucas. In particolare, i pinguini di Adelia e i pinguini dal collare, che si nutrono esclusivamente di krill, stanno diminuendo rapidamente. Solo i pinguini Papua hanno popolazioni stabili. Ciò sicuramente dipende dal fatto che, a differenza delle altre due specie, si nutrono anche di pesci e di cefalopodi. Quindi una dieta diversificata potrebbe garantire la sopravvivenza di questa specie in un ambiente soggetto a drastici mutamenti.

Krill: il principale alimento dei pinguini costituito da piccoli crostacei simili a gamberetti dalle dimensioni di 1- 2 cm.
Krill: il principale alimento dei pinguini costituito da piccoli crostacei simili a gamberetti dalle dimensioni di 1- 2 cm.

Maria Carmen Giuditta
29 giugno 2014